
Opere dal devastante impatto ambientale e a danno della sopravvivenza delle popolazioni locali, sottrazioni di terreni senza risarcimento a chi ci vive e lavora, repressioni e terrore. E' la politica di sviluppo del governo etiope.
I programmi di sviluppo nel paese, vedono impegnata anche l'italiana Salini Impregilo, azienda che in Etiopia ha già costruito tre dighe per la produzione di energia idroelettrica e si appresta ora a realizzarne una quarta. Gli ultimi aggiornamenti di un piano energetico e agro-industriale, che di sostenibile sembra avere ben poco, sono contenuti nel rapporto dell'organizzazione Re:Common, dal titolo "Cosa c'è da nascondere nella Valle dell'Omo - le mille ombre del sistema Italia in Etiopia". Il libro è stato presentato il 10 gennaio scorso, nell'ambito della serie di appuntamenti "I Martedì del Mondo" dei missionari Comboniani di Verona.
Luca Delponte ha sentito Luca Manes di Re:Common, co-autore del reportage assieme a Giulia Franchi.
“Che cosa c’è da nascondere nella Valle dell’Omo” è disponibile sul sito dell’associazione al seguente link: http://www.recommon.org/che-cosa-ce-da-nascondere-nella-valle-dellomo/