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lunedì 21 settembre 2009
Africa/Diffusione dei farmaci contraffatti

La medicina che uccide

  • #Economia

Non solo narcotraffico. Le organizzazioni criminali hanno scoperto che il mercato dei farmaci contraffatti produce un guadagno 25 volte superiore a quello dell’eroina. Un giro d’affari di decine di miliardi di dollari e in continua espansione. Che chiama in causa Cina e India.

di Michela Trevisan
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La medicina che uccide

In Africa, continente con un disperato bisogno di farmaci, più del 30% dei medicinali in circolazione (quasi un quarto del totale, secondo le stime dell' Organizzazione Mondiale della sanità) è contraffatto. E cioè «una medicina che, intenzionalmente e dolosamente, non concorda con provenienza e descrizione riportate sull'etichetta o sulla confezione».
Il mercato illegale dei farmaci contraffatti è in continua espansione, un giro d'affari che si stima raggiungerà i 75 miliardi di dollari nel 2010. Il doppio rispetto al 2005.

L'allarme sulle proporzioni e i danni alla salute causati da questo mercato, è stato rilanciato di recente anche dall'arcivescovo Zigmunt Zimowsky, presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della Salute, che ha ricordato come in alcuni paesi dell'Africa sub-sahariana la percentuale di farmaci contraffatti in circolazione sia di molto superiore a quanto stimato dall'OMS. E' il caso dell'Angola dove si arriva addirittura al 70%.
Dal 50 all'80% per la Nigeria (stime 2001) dove lo scorso febbraio 84 bambini tra i due mesi e i sette anni sono morti dopo aver ingerito uno sciroppo contaminato da dietilene glicole, un solvente industriale usato anche come antigelo per i motori. Una tragedia che ha spinto il governo a preparare una legge di contrasto ai fabbricanti e venditori di farmaci contraffatti che dovrebbe arrivare a prevedete l'ergastolo e addirittura la pena di morte.

Il traffico e il mercato di farmaci contraffatti in Africa, non è un fenomeno nuovo. Ha iniziato a svilupparsi negli anni '80 ma ora ha assunto proporzioni allarmanti a livello mondiale, spinto anche dal mercato parallelo di internet.
L'humus che ne ha permesso la diffusione in Africa e nei paesi in via di sviluppo è lo scarso accesso per la popolazione ai servizi sanitari, oltreché, naturalmente, la povertà e la necessità di ricorrere a medicamenti a basso prezzo. Un insieme di fattori che hanno permesso organizzazioni di paesi come Cina e India - e più di recente anche Russia e Ucraina - di sviluppare un mercato illecito parallelo. Un mercato che l'OMS tenta ora di contrastare, con campagne di informazione, con l'avvio di una task force (Impact), con operazioni di lobbing sulle regole del commercio internazionale e su le legislazioni dei singoli paesi.
Ne abbiamo parlato con Claudio Beltramello, già collaboratore dell'OMS e attuale coordinatore dei progetti di Medici per l'Africa Cuamm.

 

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