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venerdì 14 luglio 2017
ECONOMIA IN BIANCO E NERO - LUGLIO 2017

Le api silenziose che mandano i soldi a casa

  • #Economia
  • #Migrazioni
  • #Barlaam
di Riccardo Barlaam
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Ifad
È una istituzione finanziaria internazionale e un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con il mandato di combattere la povertà e la fame nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo. Finanzia programmi e progetti che aiutano le popolazioni povere delle aree rurali a incrementare la produzione agricola e la vendita dei loro prodotti.

Nelle canzoni e nella letteratura delle Americhe – terra di migranti per eccellenza – si ripete spesso la frase “tornare a casa”. Il legame affettivo con i luoghi natii e con i propri cari è più forte di qualsiasi altro. Anche se le vite e le strade ci separano dal “tornare a casa”, quel legame resta.

In tutti i migranti c’è il desiderio di aiutare chi è rimasto a casa. Desiderio che diventa comportamento virtuoso. Un recente studio del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo delle Nazioni Unite (Ifad) ci dice quanto le rimesse economiche contribuiscono allo sviluppo del sud del mondo e al conseguimento degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile tracciati dall’Onu per il 2030.

Un fiume di denaro. L’Ifad stima che tra il 2015 e il 2030 verranno inviati ben 6.500 miliardi di dollari di rimesse economiche verso i paesi a basso e medio reddito. Queste risorse consentono alle famiglie di aumentare il reddito, migliorare alimentazione, condizioni abitative e cure mediche, ad accedere a opportunità educative, innescare imprenditorialità. Di solito le rimesse sono regolari. Questo fatto permette a molte famiglie di restare al di sopra della soglia di povertà. Circa tre quarti delle rimesse coprono bisogni basilari: cibo, bollette; il 10% circa per raggiungere obiettivi di medio-lungo termine: i costi sanitari, la retta dell’università per un figlio. Circa il 15% viene destinato invece al risparmio, al miglioramento della casa o investito in piccole attività produttive capaci di generare reddito.

Negli ultimi dieci anni (2007-2016) le rimesse globali verso i paesi in via di sviluppo sono cresciute del 51%. Ogni anno oltre un miliardo di persone – una persona su sette nel mondo – invia o riceve rimesse, generando un flusso complessivo di denaro di 500 miliardi di dollari. Un fiume di denaro, si diceva, che supera di tre volte tutti gli aiuti allo sviluppo internazionali. I migranti lavorano. Assistono. Offrono la loro opera alle popolazioni anziane dei paesi sviluppati e per i servizi domestici. Vivono accanto a noi. Api silenziose. E circa l’85% di quello che guadagnano torna a casa.

La top ten dei paesi da cui vengono inviate le rimesse: Stati Uniti, Arabia Saudita, Russia, Emirati Arabi, Germania, Kuwait, Francia, Qatar, Regno Unito e Italia.

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