ACSE in festa a Roma - Nigrizia
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L’Associazione comboniana al servizio di migranti e profughi ha celebrato la sua festa annuale
ACSE in festa a Roma
18 Giugno 2025
Articolo di Redazione
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Si è tenuta a Roma il 15 giugno scorso, presso la comunità comboniana di via Luigi Lilio, la festa annuale dell’ACSE (Associazione comboniana servizio emigranti e profughi), l’organizzazione che da 56 anni offre servizi di vario genere a migliaia di migranti che ad essa si rivolgono.

Il caldo non ha impedito che partecipassero all’evento decine di soci, volontari e sostenitori dell’associazione, unitisi al presidente, padre Venanzio Milani, e ad altri membri della famiglia comboniana.

Iniziativa di frontiera

L’ACSE è stata fondata nel 1969 da padre Renato Bresciani, comboniano che aveva lavorato in Sud Sudan, da dove era stato espulso per aver fatto “causa comune” con la popolazione.

Inizialmente lo scopo di padre Bresciani e dei primi missionari e missionarie comboniani e laici volontari dell’associazione era svolgere un’attività a favore soprattutto di studenti sudanesi, per offrire in seguito servizi vari di assistenza a migranti e profughi da tutto il Sud Globale.

San Giovanni Paolo II la definì «una vera iniziativa di frontiera e scuola per operatori sociali che, a loro volta, avrebbe ispirato altre iniziative analoghe». Interessante notare che solo in un secondo tempo nacquero a Roma la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, il Centro Astalli ecc. come espressioni evangeliche dell’esercizio della carità.

“Referendum deludente, ma non ci scoraggiamo”

Nell’intervento iniziale padre Milani ha voluto commentare l’esito del recente referendum che nel suo quinto quesito si riferiva al diritto di cittadinanza: «È stata per un verso una tremenda delusione – ha detto tra l’altro il presidente dell’ACSE – ma noi non ci fermiamo nell’impegno ad offrire come sempre i servizi tradizionali e a organizzare iniziative miranti a una giusta informazione sul fenomeno migratorio».

Come noto il quinto punto del referendum proponeva di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extraeuropei maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana. Come gli altri quattro quesiti del referendum, anche quello concernente la “Cittadinanza italiana per stranieri” non ha ottenuto il quorum del 50% + 1. Tuttavia chi fa parte dell’ACSE non si è lasciato scoraggiare.

La tratta di persone, “meccanismo perverso”

Alla testimonianza offerta da alcuni universitari beneficiari di borse di studio promosse dall’associazione è seguito un intervento della comboniana Mariarosa Venturelli focalizzato sulla tratta degli esseri umani.

«La tratta di esseri umani è come un meccanismo perverso che cattura e stritola le persone, ma tanti granelli di sabbia possono fare in modo che i suoi ingranaggi si inceppino» ha osservato con fermezza la sorella.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, sono oltre 50 milioni, a livello globale, le persone vittime della tratta. Coloro che ne soffrono maggiormente le conseguenze nefaste sono purtroppo donne, bambini, migranti e rifugiati.

L’ACSE, pur se con mezzi alquanto modesti e basandosi molto sul servizio di volontariato, rimane un segno profetico significativo della società italiana del futuro.

Con una celebrazione eucaristica animata da vibranti canti congolesi e presieduta dal nuovo Superiore generale dei comboniani, padre Luigi Codianni, si è conclusa la festa, non senza una finale agape fraterna per tutti i partecipanti.

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