
A partire dal 29 gennaio 2025, i cittadini di Mali, Niger e Burkina Faso potranno richiedere il nuovo passaporto dell’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), l’organizzazione regionale nata dalla collaborazione tra i tre paesi governati da regimi militari. L’annuncio è stato dato dal presidente dell’AES, il generale Assimi Goïta, leader della giunta maliana, in un comunicato trasmesso ieri sera alla televisione statale RTM.
«I vecchi passaporti resteranno validi fino alla loro data di scadenza», ha dichiarato Goïta, specificando che i cittadini potranno comunque scegliere di sostituirli con il nuovo documento.
Il lancio del passaporto coincide simbolicamente con la data di uscita ufficiale dei tre stati dalla Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO o ECOWAS in inglese). I leader di AES avevano annunciato la loro uscita il 28 gennaio 2024, con effetto immediato; si erano mostrati indifferenti alla clausole dell’accordo che prevede il preavviso di un anno prima di uscire dall’organizzazione.
I tre governi militari hanno più volte accusato la CEDEAO di essere «asservita agli interessi della Francia», l’ex potenza coloniale, e di non aver sostenuto adeguatamente i loro sforzi nella lotta contro il jihadismo.
Sebbene il nuovo passaporto rappresenti una chiara dichiarazione di indipendenza politica e diplomatica, le porte non sembrano essere del tutto chiuse alle relazioni con l’organizzazione regionale. Il Mali, per esempio, ha già annunciato che continuerà a permettere l’ingresso ai cittadini degli stati membri della CEDEAO, «a patto che vengano rispettate determinate condizioni», auspicando reciprocità da parte degli altri paesi.