
Arrivato alla sua 34esima edizione, il Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina (FESCAAAL) non dà segni di stanchezza: molto vario e vivace il programma delle diverse sezioni che comprendono in totale una quarantina di film, di cui 23 prime nazionali e 17 diretti da donne.
Sede di tutti gli eventi è il cinema Arlecchino della Cineteca Milano; la premiazione finale, domenica 30 marzo, sarà all’Auditorium San Fedele mentre il Cinema Godard (fondazione Prada) ha ospitato la serata inaugurale.
Lungometraggi
Al concorso lungometraggi, a cui andrà il premio del Comune di Milano, partecipano due pellicole africane: Khartoum è il lavoro di quattro registi sudanesi e uno inglese (Anas Saeed, Rawia Alhag, Ibrahim Snoopy, Timeea Ahmed, Phil Cox) presentato al Sundance Festival, ha vinto The Independent Peace Film Prize alla Berlinale 2025. Documenta la vita di cinque cittadini della capitale sudanese: un impiegato statale, una venditrice di tè, un volontario di un comitato di resistenza e due bambini di strada.
I destini dei protagonisti, costretti a fuggire dalla città allo scoppio della guerra civile fra le Forze di supporto rapido e l’esercito ufficiale, si intrecciano fra loro dando forma a ricordi e alla comune ricerca della libertà per ricostruirsi una vita in una nazione sconvolta dalla violenza del conflitto.
The Settlement dell’egiziano Mohamed Rashad, è la storia di due fratelli – Hossam, ventenne, e Maro, 12 anni – assunti in fabbrica come risarcimento per la morte del padre, avvenuta in circostanze misteriose.
Sullo sfondo desolato di una vecchia fabbrica di Alessandria, il film denuncia il disagio sociale e l’insicurezza sul lavoro nell’Egitto contemporaneo. Il rapporto tra i due fratelli, attori non professionisti, è il cuore emotivo della storia: anche se Maro è più giovane, è lui a insegnare a Hossam, che ha un passato di piccolo spacciatore di droga, come essere un uomo e comportarsi con onore.
Sezione Flash
Della sezione Flash fa parte Searching for Amani diretto da Debra Aroko, regista e produttrice kenyana, insieme a Nicole Gormley, affermata documentarista. La morte misteriosa del padre, guida in un grande parco naturale nel cuore del Kenya, spinge il tredicenne Simon Ali a intraprendere, con la sua videocamera e il sogno di diventare giornalista, un doloroso viaggio nella riserva devastata della siccità che ha innescato i conflitti armati fra pastori e ranger.
Fuori concorso
In collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo viene presentato fuori concorso Una famiglia, racconto della vita e della lotta quotidiana per migliorare la propria condizione e quella delle loro famiglie di Missa, Adama, Nafissa e Irene, studentesse del Master Agrinovia all’Università di Ouagadougou in Burkina Faso, dove seguono un programma di formazione professionale sull’innovazione e lo sviluppo rurale in partenariato con l’Università Roma Tre.
Cortometraggi
Completamente dedicato a registi africani il concorso cortometraggi a cui partecipano nove opere, tutte in prima italiana. In The last ranger la regista sudafricana Cindy Lee racconta la vita di una donna ranger: al suo amore per la riserva e alla straordinaria bellezza dei parchi nazionali si contrappone la brutalità dei bracconieri e dei cacciatori di corni di rinoceronte.
Il conflitto fra due membri della stessa famiglia è al centro di Lees Waxul del regista senegalese Yoro Mbaye: un ex pescatore, che ha trovato una fragile stabilità economica rivendendo pane recuperato in città, vede il suo business minacciato dall’apertura di una panetteria tradizionale da parte della cognata che mette in crisi anche il suo ruolo di capofamiglia.
Una favola moderna, sospesa tra realtà e fantasia, è narrata da Sarah Malléon in Sirènes dove la quotidianità di un padre vedovo in una Martinica colpita da una grave crisi economica e sociale (di cui viene data la responsabilità agli immigrati haitiani) viene sconvolta dal desiderio della sua bambina di evocare le sirene con una conchiglia. La bimba desidera fare nuove amicizie, il padre pescatore percepisce invece il rischio di un’invasione di corpi dal mare.
Généalogie de la violence del fotografo algerino Mohamed Bourouissa alla sua prima opera cinematografica, racconta, grazie all’uso della scansione 3D e dell’intelligenza artificiale, l’esperienza di disconnessione dal proprio corpo di un giovane di origini maghrebine, che, seduto in auto con la fidanzata, viene perquisito con violenza dalla polizia senza un apparente motivo.
Concorso EXTR’A
Nel concorso EXTR’A, la sezione dedicata a registi italiani o stranieri residenti in Italia, sono ospitati Apnea, di Claudia Cataldi ed Elena Poggioni, dove Bakari, 18 anni, nato schiavo in Gambia, e altri 14 compagni raccontano come hanno dovuto affrontare il viaggio verso le coste europee su una barca in mezzo al Mediterraneo, la quantità di vita e ricordi che portano con loro.
In Fellini di Hleb Papou, bielorusso che vive in Italia dal 2003, Ian e Hector, due giovani cresciuti in periferia, respinti dai buttafuori all’ingresso del club più esclusivo di Milano, si perdono nella notte in un’odissea urbana alla ricerca di amici con cui tornare al locale e vendicarsi dell’umiliazione subita.
Africa Talks
Per l’ottavo anno consecutivo il FESCAAAL ospita Africa Talks, appuntamento di approfondimento sul continente in continua trasformazione, nato dalla collaborazione fra Associazione Centro Orientamento Educativo Ets e Fondazione Edu.
L’attivismo giovanile in Africa è il tema della tavola rotonda che affronta l’impegno delle nuove generazioni spaziando dall’ecologia alla scena artistica militante, dalla critica alla politica fino alle mobilitazioni nate dal digitale e ai movimenti di piazza.