L’Africa (s)vista dai media - Nigrizia
Italia Politica e Società
Il report di Amref su come il continente africano è stato raccontato dalla stampa e dalle televisioni nel 2024
L’Africa (s)vista dai media
20 Maggio 2025
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 4 minuti

Sulle prime pagine dei quotidiani nazionali si dimezzano le notizie legate all’Africa. Mentre il continente cresce nei telegiornali, ma solo per le news che hanno come focus l’Italia. Paese che rende praticamente invisibili nelle sue televisioni le persone africane o afrodiscendenti presenti sul nostro territorio.

Una fotografia giornalistica che mette sempre meno a fuoco il continente africano, quella presentata oggi a Roma da Amref Health Africa-Italia, in vista dell’Africa Day che si celebrerà il 25 maggio. Il report Africa MEDIAta misura, come se fosse un termometro, quanta Africa emerge nei media e se vi sia corrispondenza tra quanto da questi viene (pochissimo) raccontato e l’opinione pubblica diffusa in Italia.

Il rapporto, che come sempre viene curato dall’Osservatorio di Pavia e che mette insieme i quotidiani nazionali nelle loro prime pagine, i notiziari in prime time e i programmi televisivi, quest’anno aggiunge ai suoi focus di indagine la presenza di persone africane o afrodiscendenti presenti nelle televisioni.

Ma andiamo con ordine, partendo da quanti titoli hanno abitato nelle prime pagine dei giornali cartacei lo scorso anno: 590. La metà del dato riportato nel 2023. E sempre riferiti a quello che il dossier definisce l’“Africa qui”, cioè notizie ambientate in Italia o in paesi occidentali, nel 77,3% dei casi.

Esempi? Il Piano Mattei, la pugile algerina Imane Khelif, le atlete e gli atleti afrodiscendenti alle Olimpiadi. La cosiddetta “Africa là” invece, che dei 590 titoli riguarda un misero 25,2%, ha come tema prioritario guerra e terrorismo, concentrandosi come paesi in Sudan e Repubblica democratica del Congo.

Nella pur scarna titolazione dell’“Africa là” spicca il quotidiano l’Avvenire, con un totale di 170 articoli, 66 focalizzati sul continente. Tra i giornali fanalino di coda, Il Fatto Quotidiano e Il Giornale. A dominare nella stampa cartacea sono le migrazioni, con un articolo su due, seguono temi sociali e cronaca. Tra i paesi invece, l’Egitto per la questione del confine con la Palestina e il caso Regeni, che ogni tanto torna a far notizia.

Sulle televisioni

Non va meglio se si accende la televisione focalizzandosi sui notiziari di prima serata. Anche qui si assiste a una riduzione delle notizie “africane”, mentre le notizie “sull’Africa” si fermano sui flussi migratori e ancora il Piano Mattei. Le complessive 1.830 notizie pertinenti corrispondono al 4,5% dell’agenda. Facendo comunque registrare il dato più alto da quando le rilevazioni sono partite, sei anni fa.

Se passiamo dai tg ai programmi tv, il focus si sposta alla dimensione naturale e paesaggistica del continente, nel 30% dei casi. Per il resto l’Africa diventa ancora tema di cooperazione (e quindi ancora Piano Mattei e vertici tra paesi, progetti di aiuto umanitario, nel 23% dei casi) e sennò i soliti sbarchi e, come sempre, terrorismo (17%)

La new entry tematica sulla presenza di persone africane o afrodiscendenti ospiti in televisione prende in esame 587 puntate di 16 diversi programmi tv. Il dato che ne fuoriesce è che il numero totale di apparizioni è 62, che corrisponde all’1,2% del totale, con un 97% di persone chiamate a parlare di condizione femminile nell’islam (32,2%), infibulazione (16,1%), criminalità e immigrazione (14,5%), disagio nelle periferie (Caso Ramy) 11,3%. Insomma anche in questo caso l’“Africa là” non pervenuta, e a prevalere è questa che sta qua.

Un continente statico

Così non meraviglia che a invisibilità corrisponda invisibilità. Se i cosiddetti media mainstream parlano di temi che il continente lo intercettano appena, la percezione di chi segue i media rimane quella stereotipata legata a povertà e guerre, migrazioni e carestie, sovrappopolazione e terrorismo. Tutto secondo un manuale di un’Africa indistinta che nella testa delle persone italiane rimane statica.

A testimoniarlo un sondaggio Ipsos: “quali sono le parole che associ principalmente all’Africa?” Per il 67% delle persone intervistate “povertà, malattie, e migrazione”. Nello stesso sondaggio però c’è un barlume di speranza, lo si trova tra le risposte su quale tono si vorrebbe nel momento in cui si parla di Africa: l’82% si augura una maggiore luce su quelli che sono gli aspetti positivi e le potenzialità del continente, una percentuale che tocca l’88% con i giovani e Generazione Z. 

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