
Quest’anno abbiamo festeggiato i 25 anni di Banca Etica. Come soci e socie attiviste non possiamo che essere fieri e congratularci con i consigli di amministrazione che dal 1999 si sono succeduti nella gestione della Banca rendendola più solida e forte. Venticinque anni di attività per nulla scontati né prevedibili quando all’inizio della nostra avventura si muovevano i primi passi.
Tante sono state le sfide che gli amministratori, le persone socie lavoratrici e volontarie, hanno dovuto affrontare, molte sono state vinte e ancora ce ne attendono altre. In questi ultimi anni, a seguito della guerra in Europa Orientale e in Medio Oriente, si fa appello alla necessità di potenziare il deterrente bellico di ogni nazione e così si è tornati alla corsa agli armamenti.
La necessità di adeguarsi ad una normativa bancaria sempre più stringente, l’essere competitivi sul mercato e sostenibili, sono aspetti di cui bisogna tener conto per un Istituto di credito che vuole anche incidere nella società e nella cultura promuovendo i valori della Pace e della Giustizia Sociale.
Nel 2025 ci sarà il rinnovo degli organi amministrativi della Banca con la presentazione di 2 liste e singoli candidati, oltre il rinnovo del Collegio Sindacale e del Collegio dei Probiviri, organi a cui ci rivolgiamo per tenere alta l’azione su queste tematiche.
Tra chi ha sottoscritto questa lettera, ci sono persone socie che già in altre occasioni si sono rivolte sia in privato che pubblicamente agli organi decisori di Banca Etica. Lo faremo anche questa volta con il massimo rispetto, comprendendo il ruolo difficile che i nostri interlocutori rivestono, ma lo faremo con determinazione e convinzione, fiduciosi e fiduciose di partecipare ad un confronto per il bene di Banca Etica e non contro.
Ci rivolgiamo al Comitato Promotore lista Partecipativa – Per una Banca inclusiva e dialogante – composto da Aldo Soldi, Arola Farrè Torras, Michele Gramazio, e al Comitato promotore lista Autonoma – Restart Banca Etica 2025 – composto da Alessandro Messina, Andrea Berrini, Erika Lombardi, perché loro e tutti coloro che ai due comitati si uniranno per partecipare alle elezioni, cosi come ogni singola persona candidata autonoma, possano affrontare con chiarezza e franchezza il tema, nella speranza che, una volta eletto il Consiglio di Amministrazione, si definisca la strategia dei rapporti di Etica SGR con le sue partner Banche Armate.
È una questione che a numerose persone socie di Banca Etica sta particolarmente a cuore, sebbene alcuni preferiscono non intervenire per timore di pregiudicare la reputazione della Banca. Altri ritengono che non ci sia niente da fare, altri ancora aspettano tempi più maturi, ed altri come noi, forse non maggioranza, insistono a chiedere una strategia su questo tema anche di lungo periodo ma ben definita nei tempi e modi, tema che solo di recente è stato affrontato con più attenzione grazie anche alla pressione che veniva dalla base sociale.
Proprio Nigrizia, tempo fa, pubblicava un nostro appello Fino a quando utili alle banche armate? e nell’ultima Assemblea di approvazione del Bilancio tenutasi a Napoli alcuni soci hanno messo in evidenza nuovamente la questione (intervento di Andrea Battinelli di Arezzo).
Il punto è questo e lo riteniamo fondamentale: Etica SGR fa parte del Gruppo Banca Etica ed è controllata dalla capogruppo Banca Popolare Etica grazie al suo 51%. Le altre banche socie di Etica SGR sono Banco BPM (19%), BPER Banca (10%), Banca Popolare di Sondrio (10%), Cassa Centrale Banca – C.C.I. (10%).
Dalla costituzione di Etica SGR almeno tre di queste banche, in diversa misura e in modalità differenti nel corso del tempo, hanno finanziato e finanziano la commercializzazione di armi convenzionali e non, nonché di armi nucleari tattiche.
In pratica, il risparmiatore contrario al traffico legale di armi che, per adesione ai principi della finanza etica, dovesse decidere di investire nei fondi gestiti da Etica SGR per non finanziare l’esportazione di armi, invece si trova indirettamente a finanziare le banche cosiddette “armate” attraverso la distribuzione degli utili provenienti dalla gestione dei fondi stessi.
Non solo: poiché circa l’80% per cento delle quote dei fondi comuni di Etica SGR viene collocato dalla rete di distribuzione commerciale dei partner, si deduce che quelle banche armate guadagnino anche dalle attività di intermediazione delle quote di Etica SGR, oltre a generare una quota di utili alla stessa Etica SGR.
Non chiediamo un immediato e rapido disimpegno dalle alleanze commerciali con le Banche Armate, ma d’altro canto ci sembra forte la contraddizione esistente. Ancor di più ci rende perplessi la marginalizzazione, immaginiamo involontaria, che la questione ha avuto in questi anni.
A dire il vero, negli anni passati, persone giuridiche e fisiche socie hanno tentato di mettere in evidenza la questione; ora al raggiungimento dei 25 anni di attività e alla vigilia di una importante tornante della vita della Banca, noi chiediamo che il tema venga affrontato in modo puntuale, preciso, dettagliato e che venga elaborata una strategia con tappe ben definite anche di lungo periodo, che di questa strategia si discuta nelle assemblee periodiche istituzionali in specifici punti dell’odg e non solo in incontri ai margini di queste, e che il punto Etica SGR – Banche Armate venga messo nei programmi dei rispettivi comitati promotori, se questi ritengono sia una questione da risolvere.
Siamo convinti che “100% finanza etica” non sia solo uno slogan ma un obiettivo che possa essere concretamente raggiunto ma, pur essendo consapevoli che il processo di disarmare i partner armati di Banca Etica è un “processo che richiede tempi più lunghi di quelli auspicati”, chiediamo che questo processo venga scandito in fasi, definito e reso il più possibile fruibile dalla base sociale attraverso numerosi momenti di confronto democratico, non solo informali.
Crediamo che il tema meriti un’attenzione particolare dai componenti dei comitati promotori delle liste, e fiduciosi salutiamo loro e tutti i soci e le socie di Banca Etica con l’auspicio che la nostra Banca diventi più coesa e più forte nella promozione di una finanza disarmata.
Per le liste ed i candidati che volessero chiedere un nostro contributo, si può scrivere alla e-mail: sensibili.allearmi.fe@gmail.com
Umberto Santino presidente del Centro Impastato, Circoscrizione socie e soci Sicilia Ovest
Maurizio Spinello Circoscrizione socie e soci Padova
Danilo Colomela Circoscrizione socie e soci Sicilia Ovest
Giorgia Falco Circoscrizione socie e soci Calabria Nord
Fabrizia Paloscia Circoscrizione socie e soci Firenze
Francesco Fassone Circoscrizione socie e soci Genova – La Spezia
Laura Ghelli Circoscrizione socie e soci Arezzo
Gianni Votano Circoscrizione socie e soci Calabria Sud
Gianfranco Sangermano Circoscrizione socie e soci Calabria Nord
Marco Siino Circoscrizione socie e soci Sicilia Ovest
Pasquale Adamo Circoscrizione socie e soci Napoli
Andrea Battinelli Circoscrizione socie e soci Arezzo
Andrea Saroldi referente GasTorino – Circoscrizione socie e soci Torino – Valle d’Aosta
Emiliano Banchetti Circoscrizione socie e soci Arezzo
Giupi Zanotto Circoscrizione soci e socie Bassano del Grappa
Marco Pitò Circoscrizione Sicilia Ovest
Massimiliano Sforzi Circoscrizione socie e soci Lucca – Massa Carrara
Elena Castellotti Circoscrizione socie e soci Calabria Nord
Vincenza Verro Circoscrizione socie e soci Sicilia Ovest
Paolina Cherubini Circoscrizione socie e soci Verona
Paola Verro Circoscrizione socie e soci Sicilia Ovest
Alex Zanotelli Sacerdote e missionario comboniano – Napoli, promotore finanza etica in Italia