Il capolinea di Horatiu Potra, il Prigozhin romeno in affari in Africa
Conflitti e Terrorismo Congo (Rep. dem.) Politica e Società Rep. Centrafricana
Il mercenario, fuggito dalla Romania all’inizio di quest’anno, è stato arrestato a Dubai
Il capolinea di Horatiu Potra, il Prigozhin romeno in affari in Africa
Negli anni Potra ha costruito un impero della sicurezza privata nel continente, facendo affari d’oro soprattutto in Repubblica Centrafricana e Repubblica democratica del Congo
01 Ottobre 2025
Articolo di Rocco Bellantone
Tempo di lettura 4 minuti

Horatiu Potra, il mercenario romeno da anni in affari in diversi paesi del continente africano, resta agli arresti a Dubai dove è stato fermato lo scorso 24 settembre. Fuggito all’estero all’inizio di quest’anno insieme al figlio e a un nipote, sul contractor pendeva un mandato d’arresto da parte del governo di Bucarest.

Potra è accusato di aver attentato all’ordine costituzionale del paese, in combutta con l’ex candidato presidenziale filo-putiniano Calin Georgescu, nei giorni seguiti all’annullamento del voto presidenziale del dicembre 2024. Il governo della Romania attende ora l’esito della sua richiesta di estradizione.

Il profilo

Classe 1970, nato a Mediaș, dopo la rivoluzione che nel 1989 ha portato alla caduta e alla condanna a morte del dittatore Nicolae Ceaușescu, lasciato l’esercito Potra si arruola nella Legione straniera francese. Qui conosce Paul Barrill, ex numero due del GIGN (Groupe d’intervention de la Gendarmerie nationale), unità d’élite della gendarmeria francese, che lo introduce nel mercato della sicurezza privata.

Potra inizia a lavorare in Medioriente come guardia del corpo di esponenti politici, ma ben presto il suo core business si sposta in Africa. In quegli anni nel continente la rete di contatti di Barrill è molto estesa, soprattutto in Rwanda dove l’ex militare francese è stato accusato di aver partecipato con suoi uomini al genocidio del 1994.    

Gli affari in Centrafrica e Rd Congo

In Africa il nome di Horatiu Potra è legato principalmente a due paesi, la Repubblica Centrafricana e la Repubblica democratica del Congo. Nel 2003 a Bangui gli viene assegnato l’incarico di addestrare la guardia presidenziale e, dunque, di occuparsi della sicurezza personale del presidente Ange-Félix Patassé.

Con la caduta di Patassé, e il passaggio del potere nelle mani di François Bozizé, Potra resta al suo posto. Anno dopo anno aumenta la sua influenza nel paese arrivando a stringere un sodalizio con la compagnia paramilitare russa Wagner, brandizzata dal Cremlino Africa Corps dopo la dipartita del suo fondatore Prigozhin nel 2023.

Proprio da Wagner nel 2016 Potra avrebbe ricevuto il compito di addestrare le guardie del corpo di Faustin-Archange Touadera, eletto quell’anno presidente della Repubblica Centrafricana.

Uno dei soprannomi più gettonati affibbiati a Potra è proprio quello di “Prigozhin rumeno”. Al pari di Prighozin, Potra ha creato un vero e proprio impero della sicurezza privata, attingendo tra le conoscenze coltivate sia in Romania, negli ambienti militari locali, che nella Legione straniera francese.

Nel suo libro paga sono così finiti ex compagni d’armi della Legione, ma anche ex ufficiali della polizia romena, così come uomini del ministero della Difesa e dei servizi segreti di Bucarest.

Dal 2022 parte delle attività di Potra si sposta nella Repubblica democratica del Congo. Alla fine di quell’anno Africa Intelligence segnala l’arrivo all’aeroporto di Goma di un centinaio di istruttori militari provenienti da Bucarest.

Attraverso la società Congo Protection, Potra riceve dal presidente Félix Tshisekedi l’incarico di garantire la sicurezza dell’aeroporto, addestrare i soldati delle FARDC in tecniche di guerriglia nelle foreste e nei centri urbani, e nell’uso dei BM21, veicoli da combattimento sovietico dotati di lanciarazzi.

Dal dicembre 2022 Congo Protection fa arrivare in Rd Congo un migliaio di istruttori rumeni. Stipendiati con circa 5mila dollari al mese, nel marzo 2023 questi contractor risultano decisivi nel respingere le offensive del gruppo ribelle M23 su Saké.

Successivamente, con gli stipendi erogati sempre più a singhiozzo, la squadra messa insieme da Potra in Congo si sfalda. Fino alla “resa” di fine gennaio scorso, quando 288 mercenari romeni vengono catturati dalle milizie dell’M23, entrate trionfali a Goma, e consegnati al varco di frontiera di Gisenyi, al confine tra l’est della Rd Congo e il Rwanda, per poi essere rispediti in Romania. 

Le commesse dalla Cina

Tra i business che agli inizi della sua esperienza in Africa hanno lanciato la carriera di Potra, c’è anche la sorveglianza armata delle miniere, soprattutto di diamanti e pietre preziose. Negli anni Potra se ne è occupato per conto di imprenditori romeni, tra cui il miliardario romeno-australiano Vasile Frank Timis.

Questo filone delle attività di Potra è stato indagato in particolare da Rise Project, gruppo di giornalisti investigativi romeni. Secondo Rise Project è stato proprio Vasile Frank Timis a mettere in contatto Potra con aziende cinesi che operano nel settore minerario in Africa.

Tra queste c’è il colosso metallurgico Shandong Steel per cui Potra e i suoi uomini hanno lavorato tra il 2015 e il 2018 sorvegliando miniere, cantieri edili e avamposti logistici in Sierra Leone.

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