
Questo articolo è uscito nel numero di Nigrizia di aprile 2025.
Caro Alex,
il 15 marzo scorso a Roma si è svolta una manifestazione per l’Europa organizzata da Repubblica. Di che Europa si tratta però, non è chiaro: quella del riarmo? Quella della pace? O quella dei diritti (ma di chi però? Dei migranti no di certo)? Circolavano parecchie copie del Manifesto di Ventotene. Secondo te, noi pacifisti “veri”, a che Europa dobbiamo guardare, che Europa desiderare? (Flavio Zanni)
Si, lo scorso 15 marzo c’è stata a Roma una bella manifestazione per l’Europa, promossa dal giornalista di Repubblica, Michele Serra. Durante l’evento, non a caso, sono state distribuite tante copie del documento ispiratore dall’Unione Europea, il Manifesto di Ventotene. Il testo è stato concepito da tre antifascisti: Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, esiliati dal regime fascista nell’isola che ha poi dato il nome al manifesto.
Siamo nel bel mezzo della Seconda guerra mondiale; questi antifascisti erano stanchi di vedere l’Europa trascinata in paurose guerre per colpa dei nazionalismi che per tanti secoli hanno dominato il continente. I nostri tre antifascisti hanno pensato per ciò che l’unica soluzione fosse una federazione di tutti gli stati europei: con una federazione si uniscono i popoli e così facendo si mette fine a tutti i conflitti.
Da qui nasce l’Europa di Ventotene (checché ne dica la presidente del consiglio Meloni, col suo orrendo intervento in Parlamento)! È alla luce di questo percorso che credo sia fondamentale chiedersi: per quale Europa si scende in piazza?
Non posso accettare di scendere in piazza per l’Europa di oggi, che ha deciso di spendere 800 miliardi di euro in armi che serviranno solo a fare nuove guerre. Non era questo il sogno degli autori del Manifesto. Né posso accettare un’Europa che si è chiusa su sé stessa con leggi criminali, razziste, che fa la guerra contro i migranti. Non posso accettare un’Europa che con le politiche dell’”esternalizzazione delle frontiere” ha già prodotto centinaia di migliaia di morti nel Sahara e nel Mediterraneo.
Per queste ragioni non sono sceso in piazza il 15 marzo. L’Europa a cui dobbiamo guardare è quella del sogno di Ventotene. Un’Europa prima di tutto antifascista, capace di sconfiggere l’ultra destra. Ultra destra che è invece al potere adesso, non solo in Italia ma in tante nazioni d’Europa (è il frutto amaro del suprematismo bianco, che nasce dalla nostra convinzione di essere gli unici depositari di cultura e civiltà e che ci autorizza a voler “occidentalizzare” il mondo).
Mi appello quindi alle Conferenze episcopali d’Europa e al Consiglio ecumenico delle chiese di Ginevra perché insieme intervengano con un loro documento per aiutare l’Europa a ritrovare la strada di Ventotene. Ma mi appello anche a tutti i cittadini, affinché ci diamo tutti da fare per dare forma a quel sogno di Unione Europea. Davanti a noi un grande salto politico: diventare veramente gli Stati uniti d’Europa. È un sogno? Si, quello dei tre grandi antifascisti di Ventotene. Tocca a noi renderlo realtà, impegnandoci molto di più anche nel nostro continente.