
Si dovrà attendere ancora. Probabilmente fine maggio, inizio giugno. Di certo fino alle conclusioni, attese per il 10 di aprile, da parte dell’avvocato generale della Corte di giustizia europea che si deve esprimere nelle cause che riguardano i due cittadini del Bangladesh, portati e poi riportati indietro dall’Albania, in virtù del patto siglato.
È terminata così, la tanto attesa udienza di oggi a Lussemburgo. Le prime conclusioni propongono alla Corte una soluzione giuridica, senza però potere vincolante. Unica cosa certa è che, vista la procedura accelerata, verso fine maggio-inizio giugno, si arriverà a sentenza.
Stamattina si è esaminato uno dei procedimenti che pendono sulla verifica di fattibilità del protocollo Albania che vede in standby diversi processi, dopo il rinvio previsto dai tribunali italiani civili di Bologna e Catania e dalle Corti d’appello di Roma e Palermo.
Tutte vertenze che ruotano attorno al concetto di paese di origine sicuro e a quanto margine abbiano i giudici per opporsi alla normativa governativa. Nuovo stop dunque e attesa prolungata.