Costa d’Avorio: esclusi i big dell'opposizione dalle presidenziali
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Verso il voto del prossimo ottobre
Costa d’Avorio: esclusi i big dell’opposizione dalla corsa presidenziale
La commissione elettorale conferma lo stop a Thiam, Gbagbo, Blé Goudé e Soro per motivi legali. I partiti denunciano la mancanza di democrazia, mentre il presidente uscente Ouattara si prepara, probabilmente, al quarto mandato
05 Giugno 2025
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 4 minuti
Credito: al-jazeera

La Commissione elettorale indipendente della Costa d’Avorio ha pubblicato mercoledì 4 giugno la lista elettorale definitiva per le elezioni presidenziali del 25 ottobre 2025, escludendo quattro importanti figure dell’opposizione. Tidjane Thiam, Laurent Gbagbo, Charles Blé Goudé e Guillaume Soro non potranno né candidarsi né votare.

Thiam, l’escluso eccellente

Tidjane Thiam, presidente del Partito democratico della Costa d’Avorio (PDCI) e principale esponente dell’opposizione, è stato rimosso dalla lista elettorale ad aprile.

La decisione si basa su una sentenza del tribunale di Abidjan che ha messo in dubbio la sua nazionalità ivoriana, applicando l’articolo 48 del codice della nazionalità degli anni ’60. Secondo questa norma, l’acquisizione di un’altra cittadinanza comporta la rinuncia automatica a quella ivoriana.

Nato in Costa d’Avorio, Thiam aveva acquisito la cittadinanza francese nel 1987, ma l’aveva formalmente rinunciata a marzo per potersi candidare alle elezioni. La decisione giudiziaria ha però vanificato questa mossa.

Gli altri fuori dai giochi

L’ex presidente Laurent Gbagbo, il suo ex braccio destro Charles Blé Goudé e l’ex primo ministro Guillaume Soro, attualmente in esilio, erano già stati esclusi dalle liste elettorali a causa di condanne penali e non sono mai stati reintegrati.

Anche altri politici di spicco, tra cui l’ex presidente Laurent Gbagbo e il suo stretto alleato Charles Ble Goude – entrambi assolti dall’accusa di crimini contro l’umanità legati alla guerra civile – sono stati dichiarati ineleggibili per le elezioni di ottobre. Così come l’ex primo ministro e leader dei ribelli Guillaume Soro, condannato in contumacia all’ergastolo nel 2021 con l’accusa di aver progettato un colpo di stato contro il suo ex alleato, il presidente Alassane Ouattara.

Nessuna revisione prima del voto

Il presidente della commissione elettorale, Ibrahime Kuibiert Coulibaly, ha dichiarato lunedì 2 giugno che non verrà effettuata alcuna revisione della lista prima delle elezioni. Secondo Coulibaly, la procedura di revisione richiede «in media dai 6 ai 7 mesi», rendendo impossibile qualsiasi modifica senza «compromettere lo svolgimento delle elezioni presidenziali» di ottobre.

Da mesi i principali partiti dell’opposizione chiedevano una revisione delle liste e il reintegro dei candidati esclusi. Ma le loro richieste sono state respinte.

Le reazioni 

Thiam ha reagito alle esclusioni facendo appello al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite. In una dichiarazione, ha definito la sua cancellazione dalle liste elettorali “un triste ma significativo esempio dell’abbandono della democrazia da parte della Costa d’Avorio”.

Il PDCI ha rinnovato il suo appello alla comunità internazionale perché si impegni per “elezioni presidenziali giuste nell’ottobre 2025, che siano inclusive, trasparenti e senza discriminazioni”.

Simone Ehivet Gbagbo, ex First Lady e candidata dichiarata eleggibile, ha denunciato l’assenza delle condizioni necessarie per elezioni pacifiche: «Il governo deve avviare un dialogo con l’opposizione. Non accetteremo un passaggio forzato».

L’opposizione contesta regolarmente la mancanza di indipendenza della Commissione elettorale. Accusa respinta dall’istituzione che afferma di «non essere subordinata ad alcuna fazione politica».

Un’opposizione frammentata

Le esclusioni aggravano una situazione già critica per l’opposizione ivoriana, che appare frammentata e priva di una leadership unificante. Dopo la morte di Henri Konan Bédié, nel 2023, il PDCI si trova senza una direzione chiara, con Thiam fuori dai giochi e l’imprenditore Jean-Louis Billon che manca di slancio.

Laurent Gbagbo, assolto dalla Corte penale internazionale e tornato in patria nel 2021, rimane una figura divisiva. La sua condanna a 20 anni per il caso della Banque centrale des États de l’Afrique de l’Ouest ha bloccato legalmente la sua candidatura, spingendolo ad assumere il ruolo di vittima di quella che definisce “giustizia manipolata”.

La Coalizione per l’Alternanza Pacifica in Costa d’Avorio (CAP-CI), costituita a marzo per unire 25 partiti dell’opposizione, non è riuscita a creare un fronte comune, con il partito di Gbagbo che rifiuta di aderirvi.

Verso un quarto mandato di Ouattara?

Il presidente Alassane Ouattara, 83 anni e al potere dal 2011, non ha ancora commentato una sua possibile candidatura per un quarto mandato. Il suo partito, il Raggruppamento degli houphouëtisti per la democrazia e la pace (RHDP), terrà un congresso il 21 e 22 giugno e si prevede che gli chiederà di candidarsi.

Mentre il partito al governo presenta un fronte unito attorno a Ouattara, l’opposizione si trova ad affrontare le elezioni presidenziali indebolita dalle esclusioni giudiziarie, dalle rivalità interne e dall’assenza di proposte politiche strutturate che possano attrarre l’elettorato, in particolare i giovani.

I partiti di Thiam e Gbagbo hanno sospeso la loro partecipazione agli organi dell’Iniziativa Indipendente da aprile, mentre le autorità respingono qualsiasi ingerenza politica nel processo elettorale, insistendo sul rispetto delle decisioni della magistratura.

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