Gli atti di pirateria hanno registrato un aumento al largo delle coste della Somalia e un calo nel Golfo di Guinea nella prima metà del 2024. È quello che ha rivelato l’International Maritime Bureau (BMI) in un rapporto pubblicato giovedì 11 luglio.
Il dato generale mostra che a livello globale dal 1° gennaio 2024 al 30 giugno sono stati registrati 60 episodi di pirateria e rapina a mano armata contro navi. Un dato in calo rispetto ai 65 episodi registrati nello stesso periodo del 2023.
Coste somale in controtendenza
La pirateria qui rappresenta ancora una minaccia: nella prima metà del 2024 sono stati segnalati 8 incidenti, tra cui tre dirottamenti.
I recenti assalti dimostrano la continua capacità e competenza dei pirati somali di colpire imbarcazioni fino a mille miglia nautiche dalle loro coste.
Il paese vanta il più lungo, strategico e indifeso tratto di costa del continente, circa 3.330 km. Per anni quell’area è stata colpita dal fenomeno della pirateria, che è andato però progressivamente scemando a partire dal 2011 con lo schieramento delle marine americane e alleate nelle acque internazionali.
Tanto che nel 2023 lo spazio marittimo del Golfo e dell’Oceano indiano, al largo del Corno d’Africa e della Somalia, era stato dichiarato non più “area ad alto rischio”.
Alla fine del 2023, il 14 dicembre,è stato registrato il primo dirottamento riuscito dal 2017 di una nave al largo delle coste della Somalia.
I pirati somali sono rimasti inattivi, dunque, per circa un decennio. La ripresa delle loro azioni sono avvenute in concomitanza con l’avvio degli attacchi degli houthi nel Golfo di Aden. Questo ha fatto pensare a un possibile legame tra le due sponde del Golfo.
«Continuiamo a sollecitare cautela in merito agli incidenti di pirateria in Somalia e invitiamo tutti gli armatori e i comandanti a rafforzare le proprie imbarcazioni e a seguire tutte le linee guida raccomandate nelle ultime Best Management Practices durante il transito nelle acque somale», l’allarme di Michael Howlett, direttore del BMI.
Golfo di Guinea in linea con il trend mondiale
Gli incidenti sono scesi da 14 a 10, anche se le minacce alla sicurezza e al benessere dell’equipaggio continuano a essere motivo di preoccupazione.
Infatti, è stata la regione dove sono avvenuti, in due incidenti separati, il rapimento del maggior numero di membri di navi (11), mentre sono stati 21 quelli presi in ostaggio in un solo assalto.
Il BMI ribadisce la necessità di una presenza navale regionale e internazionale continua e solida per rispondere a questi incidenti e salvaguardare la vita in mare.
Dati generali
Dei 60 incidenti segnalati a livello mondiale, 46 imbarcazioni sono state abbordate, 8 hanno segnalato tentativi di attacco, 4 sono state dirottate e 2 colpite. I colpevoli sono riusciti a salire a bordo nell’85% delle imbarcazioni prese di mira.
La violenza verso l’equipaggio continua, con 85 persone prese in ostaggio rispetto alle 36 dello stesso periodo dell’anno scorso, 11 rapite e 2 minacciate. Pistole e coltelli sono stati segnalati in 34 dei 59 incidenti, un preoccupante aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.