CPR: la legge lede libertà e dignità dei migranti - Nigrizia
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Sentenza della Corte Costituzionale: il parlamento provveda a normare
CPR: la legge lede libertà e dignità dei migranti
04 Luglio 2025
Articolo di Redazione
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I Centri per il rimpatrio (CPR) ledono i diritti fondamentali legati alla libertà e dignità personale dei migranti. A sottolinearlo arriva una sentenza della Corte costituzionale che evidenza un vuoto normativo, che non può essere colmato dalla Consulta stessa, ma che richiama il parlamento al suo dovere di farlo.

Anche perché l’articolo 13 della Costituzione, cui la sentenza si riferisce, viene disatteso nel momento in cui i modi di questa detenzione amministrativa non vengono definiti con esattezza. Facendo di fatto mancare le garanzie di diritto di quelle persone che, rinchiuse spesso senza aver commesso reati, vengono private della loro libertà.

La Corte costituzionale, chiamata in causa dalla giudice di pace di Roma Emanuela Artone che chiedeva se i trattenimenti nei CPR fossero o meno costituzionali, accerta di fatto l’incostituzionalità, ma senza poterla risolvere.

Riconosce che un diritto fondamentale viene leso, vista la mancanza di previsione dei modi in cui la libertà personale può essere limitata, sottolineando però come «gli strumenti del giudizio di legittimità costituzionale sulle leggi non permettono a codesta Corte di rimediare al difetto».

Spetta dunque a chi governa provvedere. Sta di fatto, come spesso accade in situazioni come queste, che tale sentenza è solo un monito, che dovrebbe essere seguito da un’azione da parte del legislatore. Non è infatti la prima volta che ci si trova davanti a una vaghezza legislativa che porta a una lesione di un diritto.

Occorre dire che questa sentenza appare come una carambola giudiziaria: non dice che la legge è incostituzionale, ma allo stesso tempo afferma che di fatto lede un articolo della Costituzione.

Di certo, tale sentenza, che mette nero su bianco il venir meno di un diritto fondamentale come quello della libertà e della dignità, sarà utile alle cause che riguardano la gestione inumana di questi CPR, da tempo oggetto di denunce proprio per le situazioni inumane e degradanti che si registrano tra le persone recluse.

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