Divario di genere: la Namibia nella top 10 mondiale - Nigrizia
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Il paese guidato dalla presidente Netumbo Nandi-Ndaitwah si riconferma tra i più virtuosi al mondo nel colmare le disparità in ambito economico, politico e dell’istruzione
Divario di genere: la Namibia nella top 10 mondiale
Tra le nazioni con il divario più alto nell'edizione del 2025 del Gender Gap Report ci sono Sudan, Ciad, Guinea, Repubblica democratica del Congo, Niger e Mali
01 Luglio 2025
Articolo di Antonella Sinopoli
Tempo di lettura 4 minuti

Sul divario di genere che ha i suoi riflessi su tutti gli aspetti della società oggi il Global Gender Gap Report 2025 del World Economic Forum ci fornisce dati attuali che ci consentono di capire a che punto siamo nel rispetto dei diritti delle donne dal punto di vista politico, economico e dell’istruzione.

Il report si basa sull’analisi di 148 economie. A livello globale il divario di genere si è ridotto di soli +0,3 punti percentuali quest’anno, passando dal 68,4% del 2024 al 68,8% del 2025. Di questo passo ci vorrà oltre un secolo per raggiungere la piena parità a livello globale.

La Namibia riconfermata tra i primi dieci

Le economie europee dominano la top 10, occupando otto posizioni. Tra queste, Islanda (92,6% – 1°), Finlandia (87,9% – 2°), Norvegia (86,3% – 3°) e Svezia (81,7% – 6°), si sono costantemente classificate tra le prime 10 in ogni edizione di questo report, a partire dal 2006.

Rispetto all’edizione del 2024, sono saliti in classifica, entrando nella top 10, il Regno Unito (83,8% – 4°) la Repubblica di Moldavia (81,3% – 7°) la Germania (80,3% – 9°) e l’Irlanda (80,1% – 10°).

Ma la vera novità viene dall’Africa, con la Namibia che con l’81,1% è all’8° posto della top 10. Posizione che in realtà mantiene dal 2021, confermandosi come un paese a cui guardare come modello nella sfera africana.

A questo proposito, va aggiunto un dato evidenziato nel report: i paesi con le performance migliori tra le economie a basso reddito hanno colmato una quota maggiore del loro divario di genere rispetto a oltre la metà delle economie del gruppo ad alto reddito.

A livello mondiale, l’Africa subsahariana si colloca al sesto posto. Al primo si trova il Nord America, seguito dall’Europa. Il continente subsahariano ha raggiunto un punteggio di parità di genere del 68%. Composta da 36 economie, la regione presenta un’ampia gamma di risultati in termini di parità.

Ciad in maglia nera

L’economia più in alto in classifica, come abbiamo detto, è la Namibia, ottavo posto a livello globale, mentre il Ciad si classifica assai in basso, al 146° posto con un punteggio del 57,1%. Al quinto posto nella sezione “Partecipazione e opportunità economiche”, l’Africa subsahariana ottiene un punteggio del 67,5%, con un miglioramento di 4,8 punti percentuali dal 2006.

Il Ciad registra il punteggio economico più basso dell’indice (44,4%), mentre il Botswana è in testa alla classifica globale (87,3%). La rappresentanza femminile nei ruoli di leadership economica di alto livello varia ampiamente, con punteggi di parità che vanno dal 13,2% in Ciad alla piena parità in otto economie della regione.

In termini di livello di istruzione l’Africa subsahariana si colloca all’ottavo posto con un punteggio dell’85,6%, in aumento di 5,2 punti percentuali dal 2006. Questo miglioramento è in gran parte dovuto all’aumento della parità nell’istruzione. Inoltre, in linea con altre regioni, le donne superano gli uomini nei tassi di iscrizione all’Università.

In termini di empowerment politico, l’Africa subsahariana si colloca al quinto posto, con un punteggio del 22,2%. Le donne oggi detengono il 40,2% dei ruoli ministeriali e il 37,7% dei seggi parlamentari, sebbene il Rwanda sia l’unica economia della regione ad aver raggiunto la piena parità parlamentare.

Al momento della chiusura del report, comunque, non era ancora stata nominata Netumbo Nandi-Ndaitwah, che ha prestato giuramento il 21 marzo 2025, diventando la prima donna presidente della Namibia, nonché comandante in capo delle Forze di difesa del paese. Cosa che dà ancora più lustro a quanto il continente subsahariano sta facendo in termini di parità in vasti settori, a cominciare da quello della politica.

Se le donne rimangono significativamente sottorappresentate nella sfera politica, questo non riguarda solo il continente africano, che anzi, appunto, negli anni ha dato prova più di altre regioni del mondo, di successi e avanzamenti. Così come confermano i dati contenuti nel report.

Chi scende e chi sale

A livello più particolare, sempre relativamente al gender gap economico anche il Benin, Capo Verde e lo Zambia hanno ottenuto buone performance e miglioramenti mentre sono scesi aumentando di fatto il gap di genere il Mozambico, la Sierra Leone, il Togo, il Kenya.

Tra le economie con il più alto gap, ma anche le peggiori condizioni generali, nell’edizione del 2025 ci sono il Sudan, il già citato Ciad, la Guinea, la Repubblica democratica del Congo, il Niger e il Mali.

Ovviamente le possibilità per le donne di entrare nel mondo del lavoro o politico e fare carriera da un lato dipendono da fattori sociali, dall’altro da normative specifiche su cui, in alcuni casi, c’è ancora molto da fare. L’empowerment femminile e quindi la riduzione del gap di genere ha bisogno di interventi strutturali, ma anche del superamento di vecchie visioni dei ruoli e della società.

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