Il “faro della democrazia” dell’Africa occidentale. Così è immaginato e vissuto il Senegal. Per la sua storia. Per le sue tradizioni. Per la sua economia e per le sue pratiche politiche. È cambiato qualcosa oggi? Forse c’è maggior inquietudine che in passato. Il voto del 25 febbraio è carico di incognite e dal risultato incerto, con il presidente uscente Macky Sall che ha gestito in modo ambiguo le ultime fasi del suo “regno”. L’economia ha certamente ottenuto buoni risultati in questi anni. Ma è profondo il cratere sociale lasciato da questi successi, con una disoccupazione endemica che fatica a diminuire. E la speranza di molti giovani naufraga, così, in un oceano sempre più scuro. C’è poi il capitolo (in)sicurezza con le minacce jihadiste che arrivano dal Sahel e che preoccupano. Sì, resta un paese faro. La cui luce, tuttavia, è meno potente di quella attesa.