La Francia minaccia l’Algeria: accetti i rimpatri o sarà rottura
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Parigi vuol far saltare gli accordi del 1968, che concedono agli algerini un regime migratorio privilegiato
La Francia minaccia l’Algeria: accetti i rimpatri o sarà rottura
La crisi diplomatica è esplosa del tutto dopo l'attentato di Mulhouse. Il premier Bayrou: "Algeri deve consentire le espulsioni dei suoi cittadini pericolosi". Durissima la replica: "Provocazioni con conseguenze incalcolabili". Il presidente Tebboune: "Dialogare con Macron è una perdita di tempo"
27 Febbraio 2025
Articolo di giba
Tempo di lettura 4 minuti
Manifestazione di algerini a Parigi. Credito: Europe1

La Francia chiederà all’Algeria di riesaminare la totalità degli accordi bilaterali. Lo ha detto il primo ministro francese Francois Bayrou, al termine del Consiglio interministeriale di controllo dell’immigrazione indetto dopo l’attentato di sabato compiuto da un algerino, che ha ucciso una persona a coltellate.

La lista di Parigi con i nomi da espellere

«Daremo ad Algeri un mese, sei settimane», ha detto il premier. In questo lasso di tempo verrà presentata al governo algerino «una lista di urgenza» sulla quale figureranno i nomi dei cittadini algerini «che devono poter ritornare nel loro paese», ha affermato Bayrou.

La rabbia per l’attentato del 22 febbraio

L’attentatore – Brahim Abdessemed, un algerino di 37 anni, che il 22 febbraio ha ucciso un passante a Mulhouse, nell’est del paese, poco distante dal confine svizzero e da quello tedesco urlando “Allah Akbar” – è stato rifiutato per 10 volte dal suo paese natale nonostante fosse oggetto di un provvedimento di espulsione.

L’accordo franco-algerino

L’accordo franco-algerino cui fa riferimento il primo ministro francese è stato firmato dai due paesi il 27 dicembre del 1968. Questo trattato regolava lo status giuridico e le condizioni di soggiorno e lavoro degli algerini in Francia, concedendo loro un regime migratorio privilegiato rispetto agli altri cittadini stranieri. Ad esempio, facilitazioni per il soggiorno, accesso agevolato al lavoro, diritto al ricongiungimento familiare.

Lo sconcerto algerino

Il governo algerino ha espresso mercoledì «la sua sorpresa e il suo sconcerto» per l’annuncio fatto dal governo francese, che ha segnalato restrizioni all’ingresso in Francia per “alcune personalità algerine”.

In una nota diffusa il 26 febbraio dal ministero degli affari esteri algerino si afferma che il governo non è ancora stato informato di queste misure.

«Esprimiamo la sorpresa e il nostro sconcerto per questo annuncio».

Algeri ribadisce che le autorità algerine non sono a conoscenza di tali misure restrittive, «ad eccezione di due casi specifici verificatisi di recente».

Le provocazioni francesi

L’annuncio francese, secondo Algeri, «fa parte della lunga lista di provocazioni, intimidazioni e minacce rivolte al paese».

Così facendo, il ministero algerino promuove il principio di reciprocità. «Qualsiasi misura che leda i nostri interessi sarà affrontata con misure reciproche, severe e immediate».

Proseguendo, il ministero algerino ritiene che il suo popolo «è chiaramente diventato il bersaglio di dispute politiche intra-francesi, dove tutti i colpi politici subdoli sono consentiti nel quadro di una competizione di cui l’estrema destra è l’istigatrice, il referente e colei che dà ordini».

Algeri: conseguenze incalcolabili

L’esecutivo algerino arriva a minacciare Parigi: «Questa campagna avrà conseguenze incalcolabili» sulle relazioni tra i due paesi.

È una disputa storica e profonda quella tra Algeria e Francia. Oltre alla questione degli archivi e alla restituzione dei beni algerini confiscati, l’Algeria chiede anche il risarcimento per i test nucleari francesi nel paese e il risarcimento delle vittime. Ed esige anche il riconoscimento ufficiale dei crimini coloniali da parte di Parigi.

Estate di crisi

Le relazioni tra i due paesi si sono ulteriormente deteriorate dall’estate del 2024, sullo sfondo del riconoscimento da parte della Francia della sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale.

In risposta, l’Algeria ha ritirato il suo ambasciatore a Parigi e il presidente algerino Abdelmajid  Tebboune ha annullato un viaggio in Francia, inizialmente previsto per settembre 2024.

Più di recente, il caso dell’incarcerazione dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal e il respingimento di migranti irregolari, tra cui l’influencer algerino Doualemn, hanno suscitato la collera delle autorità francesi che ora minacciano di ricorrere a una «lotta di potere», secondo le dichiarazioni del ministro dell’interno Bruno Retailleau.

Tebboune: la separazione sarebbe irreparabile

Da parte algerina, il presidente Tebboune ha sottolineato come siano quotidiane «le dichiarazioni ostili che provengono dai politici francesi», definendo il dialogo con il presidente Macron una «perdita di tempo» e mettendo in guardia contro «una separazione che diventerebbe irreparabile».

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