
Anche in Ghana si fanno sentire gli effetti della nuova politica conservatrice di Donald Trump nei confronti della comunità LGBTQ+.
I parlamentari del partito di governo guidato da John Dramani Mahama, che ha rimpiazzato in gennaio Nana Akufo-Addo come nuovo presidente, secondo quanto comunicato da Reuters, hanno reintrodotto in parlamento il 25 febbraio scorso una proposta di legge contro i non eterosessuali.
Il disegno di legge era stato approvato nel febbraio 2024, ma era rimasto sospeso per il rifiuto dell’allora presidente Akufo-Addo di firmarlo per poter essere convertito in legge.
La proposta è stata condannata decisamente da numerose organizzazioni locali e internazionali di promozione dei diritti umani, e descritta come ‘draconiana’ da alcuni di questi gruppi. È tuttora incerto se il portavoce del nuovo parlamento accetterà che torni ad essere discussa.
A reintrodurre il disegno di legge hanno provveduto Samuel Nartey George ed Emmanuel Kwasi Bedzrah, del partito di governo, e un parlamentare dell’opposizione, John Ntim Fordjour. Sono in tutto dieci i parlamentari che hanno sponsorizzato la proposta di legge.
In Ghana gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso sono punibili con la reclusione fino a tre anni. Il disegno di legge aumenterebbe la pena a cinque anni e imporrebbe il carcere tra cinque e dieci anni per “promozione, sponsorizzazione o sostegno intenzionale di attività LGBTQ+”.
Il ministero delle Finanze del Ghana l’anno scorso aveva comunicato che il disegno di legge, una volta convertito in legge, avrebbe potuto provocare la sospensione di 3,8 miliardi di dollari di finanziamenti della Banca Mondiale e far deragliare un piano di salvataggio di 3 miliardi di dollari da parte del Fondo monetario internazionale.
I sondaggi popolari in passato avevano tra l’altro manifestato nel paese una certa intolleranza nei confronti delle persone LGBTQ+, e John Ntim Fordjour ha affermato che il paese non deve più temere eventuali sanzioni economiche perché “il clima politico globale è favorevole ai valori dei conservatori, come dimostrato dalle decise dichiarazioni restrittive del presidente USA Donald Trump”.