Ghana, l’oro che inquina - Nigrizia
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L’aumento delle attività minerarie illegali minaccia la sussistenza idrica. Sotto accusa il governo di Akufo-Addo
Ghana, l’oro che inquina
Acque largamente contaminate da sostanze dannose e metalli pesanti e foreste disboscate. Il livello di inquinamento dei corpi idrici è tale da innescare il razionamento. È il prezzo che il paese sta pagando per lo sviluppo inarrestabile delle miniere illegali di oro. Ma alle proteste degli attivisti il governo risponde con la repressione
30 Settembre 2024
Articolo di Antonella Sinopoli
Tempo di lettura 4 minuti
Minatori illegali a Itagun, in Nigeria, raccolgono l'oro estratto (Credit: Dame Yinka/Wikimedia/CC BY-SA 4.0 International Deed)

Il 60% dei principali corpi idrici del Ghana è inquinato e i sistemi di trattamento dell’acqua sono sopraffatti dai livelli di torbidità, che hanno raggiunto una media di 14mila NTU, superando di gran lunga la loro capacità di 2mila NTU, dove tale sigla indica l’unità utilizzata per misurare la torbidità di un fluido o la presenza di particelle sospese nell’acqua.

A lanciare l’allarme è stata la Ghana Water Company Limited (GWCL) che ha giustificato così le gravi carenze idriche e il razionamento dell’acqua nel paese. La causa principale di questa contaminazione sono le miniere illegali di estrazione dell’oro, note nel paese con il termine “galamsey”.

Il Ghana è il principale produttore di oro in Africa e si colloca al sesto posto a livello globale. Nel 2023 sono state prodotte 4 milioni di once.

Essenziale per l’economia del paese, contribuisce per circa il 7% al prodotto interno lordo, conta circa il 37% delle esportazioni ma gran parte di esso viene estratto da minatori su piccola scala, la maggior parte dei quali opera illegalmente.

Questo negli anni ha provocato danni all’ambiente, la riduzione dei terreni agricoli, ha limitato le coltivazioni del cacao di cui il paese è il secondo produttore al mondo, ha portato alla distruzione di almeno 34 riserve forestali, fatto peggiorare la sicurezza e generato conflitti interni.

Fenomeno in crescita

L’estrazione illegale, come dicevamo, ha costretto la compagnia idrica a chiudere gli impianti di trattamento dell’acqua e a razionarla, soprattutto nel Ghana meridionale. A detta degli analisti il paese potrebbe essere costretto ad importare acqua entro il 2030 se non si farà nulla per affrontare il problema.

Nel 2017 il governo di Nana Akufo-Addo, che è ancora in carica, aveva lanciato l’operazione Vanguard, una task force congiunta della polizia militare istituita per combattere le estrazioni illegali. L’iniziativa non ha avuto successo.

Da una parte l’attività dà sostentamento a tantissime famiglie che quindi non sono disposte a rinunciarvi, dall’altra la facilità di corruzione di apparati dello stato, cosa che negli anni ha consentito al fenomeno delle galamsey di crescere anziché sparire.

Prove dimostrano che oltre l’85% delle operazioni minerarie su piccola scala avviene ancora nel settore informale e illegale dell’economia, al di fuori della regolamentazione statale. L’estrazione artigianale è presente in 14 delle 16 regioni del Ghana ed è diventata un’importante fonte di entrate e reddito per le popolazioni che vivono nelle aree rurali.

Secondo la Minerals Commission del paese, che regola le vendite di oro, l’estrazione artigianale impiega oltre un milione di persone e rappresenta il 40% dell’oro prodotto in Ghana.

Proteste e repressione

La questione delle miniere illegali e della devastazione dell’ambiente unita alla denuncia della cattiva gestione economica del governo – il paese si sta gradualmente riprendendo da una grave crisi finanziaria nel 2022, che ha visto l’inflazione salire al 54% – è stato uno dei motivi che ha portato in questi giorni molti cittadini e attivisti per le strade.

La risposta del governo è stata quella dell’attacco e della repressione. Una quarantina di persone sono state arrestate e sono ora rinviate a giudizio, e sono state usate anche le maniere forti.

Tra loro la giornalista e attivista Felicity Nelson e l’attivista Oliver Barker-Vormawor uno degli elementi di spicco del movimento #fixthecountry e #stopgalameseynow. Le famiglie degli arrestati hanno denunciato trattamenti inumani e che le persone in custodia sono state lasciate senza cibo, acqua e cure mediche.

Ad alcuni, come ad Oliver Barker-Vormawor, è stata negata la libertà su cauzione. Ma il presidente Akufo-Addo è stato criticato anche dall’ordine dei giornalisti.

Il presidente della Ghana Journalists Association (GJA), Albert Kwabena Dwumfour, durante un incontro pubblico a cui era presente anche il capo dello stato, lo ha sollecitato ad utilizzare i tre mesi che mancano alla fine della sua presidenza per riscattarsi e adempiere alle promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale, compresa quella di risolvere la questione delle galamsey.

Le manifestazioni arrivano infatti a pochi mesi dalle elezioni presidenziali di dicembre. E la situazione finanziaria del paese è la prima preoccupazione per gli elettori.

Intanto, gli esperti affermano che le strategie di comando e controllo o le politiche di criminalizzazione non funzionano per far fronte al problema delle miniere illegali.

Le politiche dovrebbero in primo luogo affrontare le ragioni per cui così tante famiglie si sostentano con tale attività e, inoltre, considerare una riforma del sistema delle licenze che coinvolga i capi locali sotto cui ricade la giurisdizione tradizionale del territorio.

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