Il Ghana nazionalizza il mercato dell’oro - Nigrizia
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Il nuovo ente statale GoldBod sarà l'unico autorizzato ad estrarre, acquistare, vendere, valutare ed esportare il prezioso minerale
Il Ghana nazionalizza il mercato dell’oro
Dal 1° maggio sarà vietato a tutte le imprese straniere commerciare nel mercato locale dell'oro, di cui il paese è il primo produttore in Africa. La misura si propone di regolamentare l'industria aurifera contrastando traffici illeciti e corruzione, stabilizzare la moneta locale e massimizzare i ricavi derivanti dall’export
17 Aprile 2025
Articolo di Antonella Sinopoli
Tempo di lettura 4 minuti

A partire dal 30 aprile le imprese straniere dovranno lasciare il mercato dell’oro in Ghana. È una delle prime sostanziali e determinanti decisioni riguardanti questo settore del nuovo governo guidato da John Mahama insediatosi a gennaio di quest’anno. Una decisione che quindi arriva in corrispondenza del bilancio dei primi 100 giorni di governo.

Questa iniziativa si va ad aggiungere all’abolizione dell’impopolare imposta sull’e-commerce, della tassa sulle emissioni e della tassa sulle scommesse, ampiamente criticate per essere troppo alte rispetto alle possibilità del cittadino ghanese medio.

Il 28 gennaio il ministro delle Finanze, Cassiel Ato Baah Forson, aveva annunciato la nascita della Ghana Gold Board (GoldBod), con l’obiettivo di regolamentare l’industria aurifera, stabilizzare il cedi (la moneta locale) e massimizzare i ricavi derivanti dalle esportazioni di oro.

Tale ente statale avrà quindi l’autorità esclusiva per l’estrazione del prezioso minerale.

Il Ghana è il maggiore produttore di oro dell’Africa, il sesto a livello mondiale, l’industria mineraria rappresenta oltre il 50% degli investimenti diretti esteri ed è il settore con il maggiore gettito fiscale del paese. Dunque tale attività è essenziale per l’economia del paese, contribuisce a oltre il 90% delle esportazioni totali di minerali e costituisce il 49% del valore totale delle esportazioni.

Eppure, nonostante il Ghana ricavi notevoli guadagni in valuta estera dall’oro, i benefici derivanti da questo prezioso minerale rimangono minimi, spesso a fronte di un elevato costo ambientale dovuto soprattutto alle galamsey, le miniere illegali, a cui tra l’altro sempre più giovani si sono rivoti a causa della disoccupazione.

Dal 30 aprile GoldBod sarà dunque l’unica entità autorizzata ad acquistare, vendere, valutare ed esportare oro.

Il tutto quindi sarà controllato e verificato ed eviterà quelle transazioni sottobanco che per decenni hanno caratterizzato il mercato. Ricordiamo che nel paese questo continua ad essere in crescita: nel 2024 le esportazioni sono cresciute del 53,2%, raggiungendo gli 11,64 miliardi di dollari, di cui quasi 5 miliardi però provenienti da attività minerarie legali su piccola scala.

Subentra ora, invece, il divieto a tutti gli stranieri di commerciare nel mercato locale dell’oro nell’ambito degli sforzi per aumentare le entrate nazionali e razionalizzare il settore minerario del paese.

Il Ghana sta vivendo un periodo economico assai difficile, con i prezzi alle stelle, la svalutazione della moneta locale e pur essendo il secondo produttore mondiale di cacao ne sta ricavando scarsi profitti. Puntare sulla regolamentazione del mercato dell’oro è dunque essenziale. A livello economico, come a livello ambientale ma anche per recuperare il controllo sulle proprie risorse.

Combattere le galamsey e i danni all’ambiente è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Mahama che oggi mette in atto azioni concrete in questo senso.

Le attività di estrazione illegale controllate soprattutto da piccole compagnie cinesi hanno provocato negli anni un grave inquinamento ambientale che ha interessato oltre il 60% dei bacini idrici del paese.

A nulla erano valsi negli anni scorsi azioni di forza ripetute ciclicamente. Corruzione e complicità con chief locali, forze di polizia e persino esponenti del mondo politico avevano acuito il problema anziché risolverlo.

Con le nuove regole gli stranieri potranno presentare domanda per acquistare o ritirare oro direttamente da GoldBod, ma non potranno più operare all’interno della filiera locale.

Anche le licenze dei commercianti locali sono state revocate, ma è stata concessa loro una transizione graduale prima che la direttiva entri in vigore. Durante questo periodo, le transazioni in oro saranno effettuate solo in cedi ghanesi, e il prezzo sarà basato sui tassi di cambio della Banca del Ghana.

Acquistare o commerciare oro senza una licenza rilasciata dal nuovo ente sarà quindi reato.

Per la GoldBod sono stati stanziati 279 milioni di dollari con l’obiettivo di acquistare ed esportare almeno tre tonnellate di oro a settimana e quindi di incrementare gli afflussi di valuta estera e stabilizzare la valuta locale. Secondo alcuni esperti il governo però potrebbe non essere in grado di raccogliere entrate sufficienti per acquistare tutto l’oro.

I prossimi mesi, comunque, ci diranno se tale decisione porterà più ordine in quello che era divenuto un vero e proprio caos nel settore aurifero. Intanto, come ricorda Reuters, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha scosso i mercati globali e spinto gli investitori a puntare sull’oro, tradizionalmente considerato una copertura contro l’incertezza geopolitica ed economica.

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