Ho ancora le mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza - Nigrizia
Libri
A cura di Aldo Nicosia
Ho ancora le mani per scrivere. Testimonianze dal genocidio a Gaza
Edizioni Q, 2025, pp. 280, € 15.00
02 Luglio 2025
Articolo di Jessica Cugini
Tempo di lettura 2 minuti

Duecentoventidue testi che arrivano da Gaza, scritti da persone che vivono nella Striscia. Diari, poemi, elegie, richieste di aiuto, ricordi, meditazioni, denunce, critiche, preghiere, appelli. Tutto si tiene insieme, attraverso parole differenti, in queste scritte arrivate per lo più tramite social, tradotte dalle menti sapienti di 44 traduttori italiani e arabi contattati dal curatore, Aldo Nicosia, docente di Lingua e letteratura araba all’Università di Bari.

Scritti, riportati in ordine cronologico, dall’ottobre del 2023, data oramai divenuta tristemente nota, al settembre 2024. Scritti, a distanza zero rispetto a un genocidio che ha faticato ad arrivare sui media con la potenza necessaria, che con ritardo è diventato agenda, mai sufficientemente imminente per un intervento internazionale.

Scritti di testimoni, parola, il curatore lo spiega all’inizio, che in arabo suona shàhid, e che ha la stessa radice di shahìd, che invece significa martire, «che indica chi testimonia la fede o i propri ideali, sfidando la persecuzione, la prigionia, la tortura e la morte».

Un accento che cambia, per due parole che uniscono in un destino chi oggi nella Striscia di Gaza vive e magari continua a scrivere, chi muore o è morto e ha scritto. E le sue parole sono ancora qui, a testimoniare cose che non possiamo non leggere, sapere, tramandare, gridare, o ci si sfasci la casa, la malattia ci impedisca, i nostri nati torcano il viso da noi, che non potremo dire non sapevamo.

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