Hrw: rapporto 2023 sui diritti umani - Nigrizia
Pace e Diritti
Situazione critica in alcuni paesi africani
Hrw: rapporto 2023 sui diritti umani
13 Gennaio 2023
Articolo di Redazione
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(Hrw)

Con un rapporto di 712 pagine, l’organizzazione non governativa internazionale Human Rights Watch (Hrw) analizza la situazione dei diritti umani in quasi 100 paesi. Giunto alla 33ª edizione, il rapporto fornisce dati aggiornati al 2022.

Riguardo all’Africa, Mausi Segun, direttore per l’Africa di (Hrw) ha dichiarato: «Gli sforzi regionali per affrontare alcune crisi sono stati privi di sufficiente volontà politica e di leadership, lasciando innumerevoli civili coinvolti in conflitti senza qualcuno a cui rivolgersi. Il modo migliore per garantire soluzioni africane efficaci ai problemi africani sarebbe che i leader utilizzassero in modo efficiente gli strumenti che possiedono per proteggere le vittime di abusi dei diritti umani».

In alcune nazioni dell’Africa – tra cui Repubblica democratica del Congo, Camerun, Etiopia, Mozambico, Mali, Burkina Faso e Sud Sudan – le forze governative e i gruppi armati sono stati coinvolti in casi di angherie contro i civili. Tuttavia ci sono stati anche alcuni progressi nel garantire giustizia per i crimini più gravi. Nella Repubblica Centrafricana e in Guinea, ad esempio, sono iniziati processi nei confronti di soggetti che hanno leso i diritti umani; mentre la Corte penale internazionale ha aperto procedimenti contro capi di milizie nella Repubblica Centrafricana e in Sudan.

Nei paesi del Sahel e in Africa occidentale, in particolare in Burkina Faso, Guinea e Mali, le condizioni che hanno portato a colpi di stato non hanno migliorato la possibilità per le popolazioni di esercitare i loro diritti. L’Unione africana e la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, pertanto, hanno risposto sospendendo l’adesione ai due organismi imponendo o minacciando sanzioni.

In alcuni paesi come il Mali e la Repubblica Centrafricana, sono stati invece i mercenari della società Wagner legata al potere russo, ad accanirsi sui privati cittadini. Nelle province nordorientali dell’Rd Congo (Nord Kivu) il gruppo ribelle M23, appoggiato dal Rwanda, ha commesso atrocità contro i civili. Anche altri gruppi armati, e talvolta gli stessi soldati congolesi, hanno esercitato violenze in quei territori.

Anche nel conflitto tra Etiopia e Tigray, scoppiato nel novembre 2020, molte donne, ragazze e bambini di etnia tigrina, amhara e afar hanno subito violenze di ogni sorta. In Mozambico il conflitto tra jihadisti associati allo gruppo Stato islamico e truppe governative appoggiate da soldati rwandesi e sudafricani a Cabo Delgado, ha provocato lo sfollamento di quasi un milione di persone e violenze sui civili.

Violenze e abusi di potere da parte governativa nei confronti degli oppositori si sono verificati anche in altri paesi in apparenza più stabili: in Burundi, Rwanda, Uganda e Zimbabwe sono stati arrestati, e in più casi torturati, attivisti e giornalisti.  

 

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