Immigrati: dall’Italia 8,3 miliardi di euro ai paesi di origine - Nigrizia
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Le rimesse che dal nostro paese sostengono “casa loro”. Egitto: boom di denaro in ingresso da chi emigra
Immigrati: dall’Italia 8,3 miliardi di euro ai paesi di origine
14 Maggio 2025
Articolo di Redazione
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Immagine generata dall'intelligenza artificiale

8,3 miliardi di euro. Questo è il volume delle rimesse che le persone immigrate inviano alle famiglie d’origine dall’Italia. Un dato diffuso dalla Fondazione Leone Moressa, che dà il segno di quanto ammontino le risorse che arrivano nelle patrie di chi, straniera o straniero, ha scelto di vivere nel nostro paese.

Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia questa cifra è poi in realtà sottostimata. Se si aggiunge infatti il flusso cosiddetto invisibile, cioè quello non tracciabile attraverso banche o money transfer, compreso tra i 1,2 e i 3,7 miliardi di euro, il volume delle rimesse potrebbe oscillare tra i 9,5 e i 12 miliardi. Una risposta secca, questa dei risparmi inviati a “casa loro”, a chi ripete con un refrain insensato la solita formula “aiutiamoli a casa loro”.

Nel 2024 la maggior parte delle rimesse partite dall’Italia ha raggiunto Bangladesh e Pakistan. Il Bangladesh si conferma in testa alla classifica con 1,4 miliardi di euro, pari al 16,9% del totale dei soldi inviati. Il Pakistan invece si ferma a 600 milioni, con appena dietro il Marocco, con 574 milioni di euro. Se si va a guardare quanto ciascun cittadino o cittadina immigrata invia in patria, si vede che il valore pro-capite si attesta sui 131 euro al mese.

Stando sempre sulle rimesse, ma questa volta spostandosi verso l’Africa, un dato senza precedenti lo registra la Banca centrale d’Egitto (Cbe). La Cbe parla di un incremento storico: sarebbe infatti di quasi 13,7 miliardi di dollari in dodici mesi l’ammontare del denaro inviato dalle persone egiziane che vivono all’estero nel proprio paese d’origine. Un incremento del 72,4% tra marzo 2024 e febbraio 2025.

L’impennata, secondo la Banca centrale d’Egitto, si spiega con le misure di riforma economica adottate del paese lo scorso anno, a marzo per l’appunto. Misure che hanno fatto registrare un crescendo continuo di entrate, per quella voce che rappresenta una delle principali fonti di valuta estera per l’Egitto. Una fonte non secondaria per la stabilità economica dello stato nordafricano.

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