La francofonia cerca una svolta a Djerba - Nigrizia
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Domenica 13 iniziano i lavori del vertice
La francofonia cerca una svolta a Djerba
Al 18° summit partecipano 30 capi di stato. Attesa per la Conferenza ministeriale della francofonia (18 novembre) e per il Forum economico francofono (20-21). In forse la partecipazione di Emmanuel Macron e del presidente tunisino Kais Saied
11 Novembre 2022
Articolo di Roberta Chionne da Djerba
Tempo di lettura 3 minuti

Ultimi giorni di preparativi sull’isola di Djerba per l’atteso 18° Sommet de la francophonie, rimandato per ben due volte negli ultimi due anni. La Tunisia, primo paese nordafricano a ospitare l’evento, era stata scelta infatti sin dal 2020, quando il summit avrebbe dovuto svolgersi nella capitale, per poi essere traslato a Djerba nel 2021 e infine nel 2022.

Tirata a lucido e liberata temporaneamente dall’annoso problema dei rifiuti anche grazie al contributo della società civile, l’ile des reves spera in un rilancio del turismo rispettoso del suo territorio e della sua storia.

L’Organisation internationale de la francophonie (Oif), alla quale aderiscono 88 stati e governi, spera invece in un salto di qualità del progetto francofono definendo questo summit un “evento svolta”, al quale parteciperanno 30 capi di stato e oltre 90 alti dirigenti (ma non ci sono ancora certezze in merito alla partecipazione di Emmanuel Macron e Kais Saied).

Il motto del summit, Tous connectés, Tous au Sommet, sottolinea il tema di questa edizione che dichiara la necessità di adattare il progetto francofono alla situazione globale in piena trasformazione facendo del digitale un asse di condivisione, un volano per lo sviluppo sostenibile e uno strumento in grado di accelerare il processo di integrazione e complementarietà economica nell’area francofona.

Da questo punto di vista la Tunisia, che detiene attualmente la presidenza della Conferenza ministeriale della Francofonia (Cmf), si presenta come un referente importante. Oltre ad essere tra i quattro paesi che contribuirono alla creazione della francofonia firmando nel 1970 a Niamey la convenzione che portò alla nascita dell’Agence de coopération culturelle et technique (Acct), la Tunisia ha copresieduto (con Canada e Quebec) il comitato direttivo responsabile dello sviluppo della strategia economica per la Francophonie 2020-2025 e presiede, da gennaio 2021 il Comitato direttivo responsabile dello sviluppo della strategia digitale.

Conferenze, spettacoli, concerti

Il luogo simbolo del summit sarà il Villaggio della francophonie, che aprirà i battenti al pubblico domenica 13 novembre e ospiterà fino al 22 conferenze, spettacoli, concerti, atelier di formazione e degustazioni culinarie preparate da chef di vari paesi.

Situato nei presso dell’iconico faro di Taguermess, divenuto zona militare dal 2015, il villaggio è concepito per essere uno spazio culturale di apertura e incontro tra le culture e sarà ospitato all’interno dell’esistente Park Djerba Explore, allestito per accogliere una serie di padiglioni destinati rappresentare le tradizioni e l’artigianato di ogni paese, un palcoscenico per gli spettacoli, uno spazio per mostre immersive, un padiglione dedicato all’Oif e ai suoi operatori e un padiglione dedicato alla Tunisia.

Gli eventi cardine del summit saranno la 40eme Session de la Conférence ministérielle de la francophonie del 18 novembre e il Forum économique francophone (Fef), che dal summit di Dakar del 2014 si è affermato come una componente importante dell’azione economica dell’OIF. Articolato su due giorni, il Fef sarà introdotto da una cerimonia di apertura ufficiale il 20 cui farà seguito una giornata di sessioni plenarie in cui esperti, rappresentanti delle istituzioni internazionali e funzionari dibatteranno su temi chiave relativi allo sviluppo economico nello spazio francofono, in un contesto di networking tra uomini d’affari provenienti da oltre 50 paesi.

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