Migranti: la CEDU condanna la Grecia per i respingimenti - Nigrizia
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È la prima volta che accade: una sentenza della Corte europea contro la prassi greca denunciata dalle ong
Migranti: la CEDU condanna la Grecia per i respingimenti
09 Gennaio 2025
Articolo di Redazione
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Rifugiati siriani sull'isolotto nel fiume Evros tra Turchia e Grecia, agosto 2022 (X/@g_christides)

Una sentenza storica che condanna il sistema dei respingimenti delle persone migranti che tentano di entrare in Grecia passando dalla Turchia.

È la prima volta che accade: la CEDU (o EDU, Corte europea dei diritti dell’uomo) ha sentenziato la pratica illegale, documentata per anni dalle organizzazioni non governative e dai media.

Diversi video nel tempo avevano denunciato queste violazioni del diritto internazionale e nazionale. Nonostante l’evidenza dei fatti, il governo greco aveva sempre respinto le accuse.

Ora la CEDU, tribunale internazionale legato al Consiglio d’Europa, si è espressa con una sentenza che riguarda nella fattispecie il caso di A.R.E., una trentaduenne turca che era stata condannata nel marzo del 2019 come terrorista, perché facente parte di un movimento religioso contrario a Erdogan.

La donna, all’epoca, era scappata dalla Turchia arrivando in Grecia tramite il fiume Evros. Lì aveva il fratello che l’attendeva, ma A.R.E. venne arrestata, privata di tutto e portata alla frontiera.

Dopo varie ore in cui chiedeva di poter presentare domanda d’asilo come era suo diritto, venne messa su un camion e poi su un gommone per essere riportata indietro. Sulla sponda turca infatti, ad aspettarla, c’era la polizia per arrestarla.

La donna fece ricorso prima alla Corte d’appello turca e poi, essendo questo rigettato, al tribunale internazionale che ha riconosciuto il suo racconto come attendibile e riconducibile a prassi messe in atto dalla polizia greca nei confronti delle persone migranti che attraversano la frontiera.

Un riconoscimento, questo della sentenza, mai avvenuto prima.

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