Mozambico: tutti in capo al Frelimo i membri del nuovo governo
Mozambico Politica e Società
La prima mossa del neo-presidente Chapo non placa i malumori
Mozambico: tutti in capo al Frelimo i membri del nuovo governo
20 Gennaio 2025
Articolo di Redazione
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Il nuovo presidente mozambicano Daniel Chapo

Dopo aver prestato giuramento come nuovo presidente del Mozambico, il 15 febbraio, il contestato candidato del Frelimo, Daniel Chapo, ha nominato due giorni dopo il suo governo, chiudendo, almeno formalmente, il processo elettorale iniziato con il voto del 9 ottobre, cui sono seguiti tre mesi di proteste popolari che hanno infiammato il paese.

Tra i 12 membri del nuovo esecutivo, guidato dalla prima ministra Maria Benvinda Delfina Levi (ex ministra della Giustizia), ci sono volti conosciuti ed altri relativamente nuovi, ma tutti legati al partito-Stato, al potere da cinque decenni in Mozambico. Come il ministro della Difesa nazionale, Cristovão Artur Chume, che mantiene il dicastero che già guidava nel precedente governo di Filipe Nyusi.

Sfuma così l’ipotesi, ventilata, di un governo di unità nazionale composto anche da membri delle opposizioni. Una prospettiva per raffreddare un clima sociale in ebollizione per le contestazioni, guidate dal candidato sconfitto Venâncio Mondlane, la cui repressione di polizia ha causato la morte di almeno 308 persone, secondo l’organizzazione di monitoraggio elettorale Plataforma Decide.

Per Renamo – storico partito d’opposizione ancora intento a leccarsi le ferite dopo la drastica perdita di consensi a favore del più giovane Podemos – la «nuova era» per il Mozambico annunciata da Chapo nel suo discorso inaugurale sembra di là da venire. Lo ribadisce il portavoce Marcial Macome, sentito dall’emittente Deutsche Welle (DW).

Questo “governo non ha legittimità per essere insediato. Non riconosciamo il governo che nascerà da questi risultati”, afferma Macome. “Le persone (che lo compongono) sono parte della storia dell’amministrazione di questo paese che ha portato la popolazione a scendere in piazza. Sono nomi associati, in un certo modo, alla cattiva governance”.

Più attendista la posizione del giornalista Fernando Lima. Per lui resta fondamentale il proseguimento del dialogo con l’opposizione, e in particolare con Mondlane, che anche lo scorso fine settimana ha utilizzato i social media per tornare a denunciare brogli elettorali e ribadire la sua vittoria.

Pur concedendo al nuovo governo il beneficio del dubbio, Lima ammette di avere “difficoltà (a credere che) questa squadra possa essere all’altezza dell’asticella molto, molto alta che Daniel Chapo ha fissato nel suo discorso inaugurale”, a partire dalla lotta a corruzione e nepotismo.

Per il nuovo capo dello Stato e per il governo entrante la strada verso la pacificazione nazionale appare davvero tutta in salita.

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