Mozambico: Venâncio Mondlane sfugge a un attentato a Maputo
Mozambico Politica e Società
Secondo fonti locali Unità speciali della polizia avrebbero sparato contro la vettura dell’oppositore ferendo un membro dello staff
Mozambico: Venâncio Mondlane sfugge a un attentato a Maputo
L’attentato mentre l’attenzione mediatica si concentrava sulla firma di un accordo di governo tra il Frelimo e le opposizioni (Mondlane escluso). Intimidazioni in stile mafioso e violente risposte dei sostenitori dell’oppositore si moltiplicano fuori dalla capitale
05 Marzo 2025
Articolo di Luca Bussotti
Tempo di lettura 3 minuti
Venâncio Mondlane (Credit: Facebook)

Quando tutta la concentrazione dei mass media del Mozambico era rivolta alla cerimonia che segnalava il tentativo di un inizio di processo di pacificazione del Paese, dopo le contestate elezioni del 9 ottobre scorso, con la firma di un accordo preliminare fra tutti i partiti politici (ma con l’esclusione di Venâncio Mondlane, il vincitore virtuale delle ultime elezioni presidenziali), in piena Maputo lo stesso Mondlane era oggetto di un grave attentato.

Mondlane si trovava nel quartiere “Expresso”, nei pressi della discarica della capitale mozambicana, insieme a una vasta folla che lo stava seguendo. Ad accompagnarlo l’usuale musica, con un DJ – che poi è risultato ferito – a curare tutta la parte acustica dell’evento.

Secondo fonti locali attendibili, uomini della UIR (Unità di Intervento Rapido della polizia mozambicana) avrebbero avvicinato e poi sparato contro la vettura di Venâncio Mondlane, col risultato di disperdere la folla e ferire uno dei componenti del team della comunicazione del politico mozambicano, appunto il DJ.

Nei giorni scorsi, la stessa sorte era toccata al braccio destro di Mondlane, Dinis Tivane. La sua abitazione era stata crivellata da 24 colpi di arma da fuoco mentre Tivane si trovava in Sudafrica con la famiglia a trascorrere il fine settimana.

Lontano dalla capitale, in centri minori, l’eliminazione fisica dei sostenitori di Mondlane sta ormai diventando una modalità normale di approcciare il conflitto politico, con risposte altrettanto violente da parte dei giovani che si oppongono al governo del Frelimo.

Solo pochi giorni fa, in quella che era una roccaforte del partito al potere, la provincia di Inhambane, sono state bruciate due sedi del Frelimo.

Mentre tutto il Mozambico appare profondamente scosso da questo ennesimo atto di irresponsabilità, vi è da chiedersi chi intenda risolvere questo conturbato momento politico eliminando il principale avversario del Frelimo.

Se è vero, come sembra probabile, che siano stati elementi della UIR a sparare contro l’autovettura di Mondlane, non restano che due ipotesi: la prima è che il neo-presidente Daniel Chapo, al di là di accordi di apparente pacificazione firmati con gli altri partiti, intenda risolvere “alla vecchia maniera” la questione Mondlane.

La seconda, forse più probabile, è che Chapo non abbia ancora assunto il controllo delle forze di polizia, che evidentemente rispondono ancora agli ordini di chi (forse il vecchio gruppo dirigente) ha tutto l’interesse a far naufragare qualsiasi tentativo di pacificazione, gettando il Mozambico in un caos ancora maggiore rispetto a quello attuale.

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