“Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”. Sono questi i quattro verbi usati da papa Francesco nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato di alcuni anni fa.
«Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto», diceva il papa citando il versetto del Levitico, 19,34.
La lettura del libro di Giuseppe Samir Eid Noi e l’Islam rimanda molto a questa sollecitazione di papa Francesco, e offre al lettore ottimo “food for thought” (cibo per pensare) nel commento della famosa Lettera del Cardinal Carlo Maria Martini alla città di Milano sul fenomeno degli immigrati di religione islamica nella metropoli.
Dopo 25 anni esatti, la lettera conserva tutta la sua attualità, come afferma l’autore della pubblicazione.
Una riflessione a tutto campo, quella di Samir Eid, cofondatore del Centro ambrosiano di documentazione per le religioni (Cadr) di origini egiziani e siro-libanesi, non solo sull’identità religiosa ma sulle dimensioni umane più concrete del fenomeno: l’accoglienza delle persone, la riunione delle famiglie e l’integrazione sociale.
Il tutto senza escludere il dovere di rispettare e osservare le regole e le leggi dello stato basate sul rispetto dei diritti umani basilari e non su trattamenti privilegiati di natura religiosa.
Basandosi non tanto sul principio della tolleranza ma su quelli evangelici del rispetto reciproco, dell’uguaglianza e della fraternità.
Il libro invita anche a stare in guardia rispetto a frange islamiche integraliste e auspica un dialogo a livello religioso che unisca le due fedi religiose nell’annuncio del vangelo e nella fedeltà al corano ma con un’unica testimonianza quotidiana della carità.
Da sottolineare che i concetti espressi nella lettera del 1990 furono ripresi 30 anni dopo, nel febbraio del 2019, dal Documento sulla fratellanza umana, la nota dichiarazione congiunta sottoscritta tra Ahmad al Tayyib, Grande Imam di Al-Azhar (moschea-università del Cairo nonchè punto di riferimento dell’Islam sunnita) e Papa Francesco.
L’opera è suddivisa in 35 capitoli, che presentano temi di varia natura sul rapporto tra presente e futuro del contesto italiano e di Milano in particolare, con l’Islam e il mondo musulmano.
Oggi l’Islam, con moschee, centri culturali e di preghiera, è una realtà che va crescendo con problematiche concrete d’integrazione sociale ed educativa che richiedono di essere gestite dalle autorità con una politica costruttiva.
Non va trascurata, ad esempio, la situazione di molti giovani musulmani di fronte alle libertà esistenti in Italia, impensabili in oriente, in merito ai matrimoni interreligiosi.
Lo scopo di quest’opera, in ultima istanza, è di offrirsi a studenti, personaggi politici e chiunque desideri approfondire i temi legati all’immigrazione, all’integrazione, promuovendo l’inclusione sociale degli immigrati di fede musulmana.