
Nonostante l’acclamazione unanime del suo partito, il RHDP, che lo ha designato come candidato per le presidenziali del 2025, il presidente uscente della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara, non ha ancora sciolto la riserva.
Durante il congresso del partito, conclusosi domenica 22 giugno con un grande raduno allo stadio di Ebimpé ad Abidjan, Ouattara ha preso la parola ma non ha annunciato ufficialmente la sua candidatura, lasciando in sospeso sostenitori e detrattori.
Una strategia calcolata, secondo diversi osservatori. A 83 anni, dopo tre mandati alla guida del paese, Ouattara sembra voler misurare con attenzione il campo avversario prima di scendere eventualmente in gioco.
Prende tempo per indurli a mostrare le carte per primi. Tradotto in tattica politica: se l’opposizione rinunciasse a candidare le sue figure più forti, lui potrebbe fare un passo indietro. Pregasi notare l’uso del condizionale e astenersi dall’indicativo.
I due principali oppositori di Ouattara, l’ex presidente Laurent Gbagbo e il banchiere di fama internazionale Tidjane Thiam, al momento non risultano iscritti nel registro elettorale e, quindi, non possono candidarsi.
Se entrambi rinunceranno formalmente e si limiteranno a sostenere candidati più deboli, Ouattara potrebbe decidere di farsi da parte e lasciare il campo a un successore all’interno del RHDP.
Al contrario, se Gbagbo e Thiam continueranno a mobilitare la piazza e a contestare la loro esclusione, il presidente uscente sembra pronto a rispondere direttamente, candidandosi per un quarto mandato.
La scelta dello stadio di Ebimpé per il comizio finale – lo stesso dove la nazionale ivoriana ha trionfato nell’ultima Coppa d’Africa – non è stata casuale: un luogo simbolico per rilanciare la propria leadership. Ma il vero annuncio è ancora rimandato.
Quanto può ancora durare l’attesa? Non molto. C’è tempo fino al 26 agosto per depositare ufficialmente le candidature. Le elezioni presidenziali sono fissate per il 25 ottobre.