
«Jimmy Carter è stato tra i leader che più esplicitamente criticarono il sistema dell’apartheid in Sudafrica», ha dichiarato Cyril Ramaphosa alla stampa facendo l’elogio dell’ex presidente americano che aveva guidato gli Stati Uniti da 1977 al 1981, deceduto a 100 anni il 29 dicembre scorso.
Ramaphosa ha inoltre aggiunto: «In un’epoca in cui il regime razzista stava cercando di ingraziarsi le economie influenti in tutto il mondo e giustificare le sue politiche disumane, Carter ha apertamente condannato il sistema di discriminazione presente in Sudafrica».
Il presidente sudafricano ha anche elogiato Jimmy Carter per la ferma posizione da lui assunta contro la violenza esercitata dal governo israeliano contro il popolo della Palestina, in ritorsione contro l’attentato di Hamas del 7 ottobre 2023.
Ramaphosa ha sottolineato la chiara denuncia da parte di Carter della negazione dei diritti umani fondamentali del popolo palestinese e dello status di Stato di Palestina, ritenendoli una forma evidente di apartheid.
Carter, nelle parole di Ramaphosa, occupa un «posto speciale» nella storia del Sudafrica come membro fondatore di The Elders, un gruppo di leader globali istituito in occasione dell’89° compleanno dell’ex presidente Nelson Mandela nel 2007 per fungere da voci morali indipendenti che sostengono la pace.
Il capo di Stato sudafricano ha concluso dicendo: «Carter ha ottenuto il premio Nobel per la pace nel 2002, per i suoi decenni di instancabile impegno nel trovare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali, nel promuovere la democrazia e i diritti umani, e nello sviluppo economico e sociale», e ha sottolineato che il Sudafrica conserverà la memoria e l’eredità morale lasciate dal 39esimo e il più longevo presidente degli Stati Uniti.