
Un nuovo rapporto dell’Osservatorio africano delle risorse naturali (AFREWATCH) rivela un quadro preoccupante della deforestazione causata dall’attività mineraria nelle province di Haut-Katanga e Lualaba, nella Repubblica democratica del Congo.
La regione, nota come l’Arco cuprifero katangese (ACK), sta subendo una drastica riduzione della sua copertura forestale a causa dell’intensificarsi delle operazioni minerarie, con conseguenze dirette sul clima e sulla vita delle comunità locali.
Deforestazione accelerata
Secondo il rapporto, la liberalizzazione del settore minerario nel 2002 ha innescato un’accelerazione della deforestazione nella regione. Le foreste di miombo, che rappresentano l’84% del territorio e svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del clima, sono state significativamente ridotte. L’analisi di AFREWATCH, basata su dati satellitari e studi precedenti, mostra come le aree boschive si siano ristrette a favore di zone denudate, in particolare dopo l’afflusso di numerose imprese minerarie.
Persi migliaia di km² di foreste
La provincia di Haut-Katanga ha perso 7.120 km² di foresta tra il 2001 e il 2023, di cui 498,4 km² attribuibili direttamente all’attività mineraria.
La provincia di Lualaba ha perso 5.550 km² di foresta nello stesso periodo, con 388,5 km² causati dall’estrazione mineraria.
Il rapporto evidenzia come anche un piccolo campione di cinque aziende minerarie, con una superficie totale di sfruttamento pari allo 0,66% dell’ACK, contribuisca in modo significativo alla deforestazione. Le proiezioni basate su un numero maggiore di aziende (25, 50 e 75) indicano un impatto potenzialmente devastante.
Impatto sulle comunità locali
La deforestazione non solo riduce la capacità delle foreste di assorbire CO2, ma provoca anche un aumento delle emissioni di gas serra, con conseguenze dirette sul clima locale. L’analisi di AFREWATCH mostra che a causa della deforestazione le province di Lualaba e Haut-Katanga hanno emesso rispettivamente 198 MtCO2e (cioè 198 megatonnellate di biossido di carbonio equivalente, unità di misura utilizzata per esprimere le emissioni di gas serra) e 286 MtCO2e.
A partire dal 2005, poi, si è osservata una variabilità delle precipitazioni e un’oscillazione delle temperature nelle zone vicine alle aree minerarie, indicando un chiaro cambiamento climatico.
Più brevi le stagioni delle piogge
Le stagioni delle piogge, inoltre, sono diventate più brevi, le siccità più frequenti e le piogge distribuite in modo irregolare.
Questi cambiamenti climatici hanno un impatto diretto sulle comunità locali, causando: insicurezza alimentare per la riduzione delle terre coltivabili e dei rendimenti agricoli; diminuzione del reddito per la perdita di prodotti forestali non legnosi; aumento del rischio di inondazioni, frane ed erosione del suolo causate da forti piogge.
Raccomandazioni
Di fronte a questa grave situazione, AFREWATCH, tra i suggerimenti che propone al governo, è di introdurre una tassa sul carbonio per finanziare l’adattamento ai cambiamenti climatici e rafforzare il quadro giuridico del settore minerario.
Il rapporto sottolinea l’urgenza di un’azione concertata per proteggere gli ecosistemi forestali del Katanga e garantire un futuro sostenibile per le comunità locali. La situazione richiede un cambio di paradigma nel settore minerario, che includa una maggiore responsabilità ambientale e sociale.