Il generale Abdelkader Haddad sarà il nuovo capo del DGSI, la Direzione generale della sicurezza interna algerina, dipartimento responsabile del controspionaggio. È un ruolo che Haddad di fatto ricopre già da mesi, da quando nel gennaio scorso il controverso direttore del DGSI, Djamel Kehal Medjdoub, era stato colto da un ictus. Il 12 gennaio, pochi giorni dopo l’accaduto, Haddad aveva presenziato una riunione dell’Alto consiglio di sicurezza algerino annunciando che sarebbe stato lui a sostituire Mejdoub.
Il passaggio di consegne, segnala Africa Intelligence, dovrebbe avvenire intorno ai primi di luglio. Il 5 luglio cadono i festeggiamenti per l’indipendenza dalla Francia. È in occasione di questa importante ricorrenza che solitamente vengono rese pubbliche promozioni e comunicati spostamenti all’interno dell’esercito e dei servizi di sicurezza.
Ad anticipare la promozione di Haddad era stato poco meno di due mesi fa il presidente Abdelmadjid Tebboune. Questi il 10 aprile alla Grande Moschea di Algeri, in occasione dell’Eid al-Fitr, la festa che sancisce la fine del mese di Ramadan, aveva detto al generale di “prepararsi”, ufficializzandone così la nomina alla guida del DGSI.
Soprannominato Nacer El Djinn (il “diavolo”), Haddad è attualmente responsabile del Centro operativo principale del DGSI, il famigerato Centro Antar, caserma situata a Ben-Aknoun, periferia di Algeri, dove i servizi di sicurezza algerini eseguono gli interrogatori e dove sono stati denunciati da parte di detenuti decine di casi di violenze, torture e stupri. Tra i casi più eclatanti usciti allo scoperto negli ultimi anni quelli del giornalista Khaled Drareni, del blogger Walid Kechida e dell’ex sergente della gendarmeria Mohamed Abdallah.
Negli anni Novanta, con il paese risucchiato nella guerra civile (1992-2022), Haddad era di servizio al Centro principale militare d’investigazione (l’attuale Servizio centrale delle operazioni militari d’investigazione), guidato da Hocine Hamid (alias Hocine Boulahya, il “barbuto”), allora capo del dipartimento responsabile dell’antiterrorismo.
Su Haddad pendono molti sospetti e anche delle accuse dirette. Come quella di aver avuto un ruolo nell’assassinio del colonnello Kasdi Merbah, ex capo dei servizi segreti algerini negli anni Settanta ed ex primo ministro (1988-1989), entrato in contrasto con il presidente Chadli Bendjedid (1979-1992) e ucciso il 21 agosto 1993 a Bordj-El-Bahri, località balneare a ovest di Algeri.
Haddad è inoltre sospettato di essere dietro la morte del generale Djamel Laroussi, avvenuta nel carcere militare di Blida nel settembre 2023. Laroussi era finito in prigione insieme a oltre quindici alti ufficiali dell’esercito con l’accusa di tramare contro il capo di stato maggiore, il generale Saïd Chengriha.
Abdelkader Haddad fa parte della schiera di militari riabilitati negli ultimi anni dal presidente Tebboune. Il suo ormai predecessore alla guida del DGSI, Djamel Medjdoub, aveva diretto la Direzione della sicurezza presidenziale per oltre dieci anni prima di essere condannato al carcere nel 2015.
Reintegrato nel 2022, era stato nominato prima capo della Direzione generale della documentazione e della sicurezza esterne e poi del DGSI. Il percorso di riabilitazione di Haddad parte invece nel 2020. Il suo posto al comando del Centro Antar potrebbe essere preso dal colonnello Souahi Zerguine.
Alle prossime elezioni presidenziali, anticipate a settembre di quest’anno, il presidente Abdelmadjid Tebboune è pronto a correre da favorito per un secondo mandato. Il suo destino è appeso agli equilibri dentro le forze armate algerini. Fino a quando non ostacolerà promozioni e regolamenti di conti interni, la sua leadership politica non avrà nulla da temere.