Senegal: miliardi di dollari di debito “dimenticati” dal governo precedente
Economia Politica e Società Senegal
Il Fondo Monetario Internazionale fa chiarezza su quanto denunciato da tempo dall'attuale esecutivo. E congela i finanziamenti
Senegal: miliardi di dollari di debito “dimenticati” dal governo precedente
25 Marzo 2025
Articolo di Redazione
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Credit: Getty Images

A un anno dall’insediamento al governo del Senegal del presidente Bassirou Diomaye Faye e del primo ministro Ousmane Sonko, la pesante eredità economica lasciata dal governo di Macky Sall non smette di venire a galla. Il FMI ha recentemente confermato ciò che l’attuale amministrazione infatti denunciava già da tempo: un debito nazionale significativamente più alto rispetto ai dati ufficiali dichiarati dal precedente governo.

Un buco da miliardi e un debito vicino al 100% del PIL

Nel febbraio 2024, la Corte dei conti del Senegal ha pubblicato un rapporto secondo cui il debito pubblico del paese, stimato sotto l’amministrazione di Macky Sall al 74% del PIL, in realtà si attesta a un allarmante 99,67%. Un errore contabile di proporzioni gigantesche, che ha avuto conseguenze dirette sulla credibilità finanziaria del Senegal e sul suo accesso ai fondi internazionali. Si parla di circa 7 miliardi di dollari di debito “nascosti” tra il 2019 e il 2024. 

Dopo questa rivelazione, l’agenzia Moody’s ha abbassato il rating del Senegal, segnalando una maggiore incertezza per chi investe nel Paese. A peggiorare la situazione, il FMI ha bloccato l’erogazione di una parte del prestito da 1,8 miliardi di dollari approvato nel 2023: finora ne sono stati versati 770 milioni, ma il resto è stato congelato in attesa di chiarimenti sulle finanze pubbliche.

Le condizioni del FMI: trasparenza e tagli ai sussidi

Per ripristinare i finanziamenti, il FMI ha posto due condizioni fondamentali. La prima è la correzione delle inesattezze nei dati economici trasmessi dal governo precedente. “Non possiamo discutere di un nuovo programma prima di aver risolto la questione delle false dichiarazioni”, ha dichiarato Edward Gemayel, capo della missione FMI in Senegal.

La seconda riguarda le riforme economiche che il nuovo governo dovrà attuare per rendere sostenibile il debito. Tra le misure più discusse c’è la graduale eliminazione dei sussidi energetici, esplosi fino al 4% del PIL durante la pandemia di Covid-19. Secondo il FMI, questi sussidi avvantaggiano soprattutto le famiglie più ricche e dovrebbero essere rivisti per allocare meglio le risorse.

Un altro punto chiave è la riduzione delle esenzioni fiscali concesse alle aziende, che secondo il FMI pesano per il 7-8% del PIL. Il governo Faye ha già annunciato misure per ridurre il tenore di vita dello Stato, ma resta da vedere se saranno sufficienti per ottenere nuovamente la fiducia dei creditori internazionali.

Il peso del debito e le prospettive future

Nonostante il quasi raddoppio del debito pubblico rispetto alle cifre dichiarate dal governo Sall, il FMI ha dichiarato che il Senegal si trova ancora in una “situazione sostenibile“.
Il Senegal punta ora su un nuovo programma economico, “Senegal 2050: Agenda di trasformazione nazionale”, che mira a rilanciare la crescita economica e attrarre investimenti stranieri. Inoltre, i ricavi derivanti dalle recenti scoperte di giacimenti petroliferi e di gas offshore potrebbero dare una boccata d’ossigeno alle finanze pubbliche, con un impatto stimato dall’FMI pari all’1% del PIL all’anno nei prossimi cinque anni.

Nel frattempo però, i colloqui con il FMI restano in sospeso. Il governo senegalese spera di concludere un nuovo accordo entro giugno, ma il Fondo Monetario non si sbilancia su una data precisa. La missione FMI inviata a Dakar il 18 marzo ha confermato la volontà di trovare una soluzione rapida, ma solo a patto che il Senegal dimostri un impegno concreto nel risanamento delle sue finanze pubbliche.

Per il presidente Faye e il primo ministro Sonko, questa è una sfida cruciale: il loro governo è nato con la promessa di maggiore trasparenza e rigore nella gestione dello Stato. Ora dovranno dimostrare di poter mantenere quegli impegni, mentre i cittadini senegalesi attendono risposte su come verranno gestite le ripercussioni economiche di questa crisi finanziaria. (AB)

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