Senegal: sito Unesco di Niokolo-Koba è fuori pericolo - Nigrizia
Ambiente Nazioni Unite Senegal
Era considerato a rischio dal 2007, a causa di sfruttamento e bracconaggio. Ad oggi, circa 20 siti dell'elenco su 56 si trovano in Africa
Senegal: sito Unesco di Niokolo-Koba è fuori pericolo
26 Luglio 2024
Articolo di Redazione
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Credit: Niels Broekzitter

Dal Senegal, arriva una buona notizia per l’ambiente: il Parco nazionale di Niokolo-Koba è stato rimosso dall’elenco dei siti dell’Unesco in pericolo. Con i suoi 913mila ettari, il Parco, già patrimonio mondiale dal 1981 per la biodiversità e gli eccezionali ecosistemi, era entrato nella lista dei siti a rischio nel 2007. Tra le cause, i gravi danni recati dalla costruzione di una diga e dall’estrazione di basalto. A questi problemi, va aggiunta la presenza della bracconaggio, che stava decimando la fauna locale. 

Due giorni fa, il 24 luglio, il Comitato per il patrimonio mondiale dell’Unesco, riunito a Nuova Dehli, ha annunciato che gli sforzi fatti in questi anni per le migliorare le condizioni di Parco di Niokolo-Koba lo rendono ormai fuori pericolo. 

Il Comitato ha lodato il Senegal per gli ingenti fondi stanziati in questi anni e per aver intensificato il monitoraggio dell’area, che prevede anche l’installazione di un sistema di controllo dell’inquinamento minerario. 

Nel continente africano, sono ancora molti i siti Unesco considerati a rischio: 20 su un totale di 56, di cui 5 solo in Libia e 4 nella Repubblica Democratica del Congo. Ad eccezione della Libia, celebre per i suoi siti archeologici, nel resto del continente gli osservati speciali sono soprattutto parchi e riserve naturali. Alle difficoltà legate al cambiamento climatico e allo sfruttamento delle risorse si aggiungono anche i pericoli che gravano sui territori a causa dei conflitti e delle guerre, come nel caso di questi due paesi.

Al di là del caso specifico del Senegal, l’Unesco in Africa è stato più volte oggetto di feroci polemiche. Diversi studi e indagini, tra i quali l’ultimo di Survival International, titolato #DecolonizeUNESCO,  hanno dimostrato come la preservazione di alcuni siti naturali, per esempio, ha spesso comportato abusi per le popolazioni locali in paesi con Congo, Rd Congo e Tanzania. (AB)

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