Snodi podcast / Libia e Italia: nuove tensioni in una brutta vita di coppia
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Dopo la sospesione di 10 ONG internazionali dalla Libia e il doppio scandalo Almasri-Al Kikli, facciamo il punto della situazione su cosa si sta muovendo in Libia. E sulle implicazioni per l’Italia
Snodi podcast / Libia e Italia: nuove tensioni in una brutta vita di coppia
Intervista a Chiara Loschi, ricercatrice in sociologia presso l'Università di Bologna e nel progetto di ricerca ‘Shut-Med’ sulla governance delle migrazioni nel Mediterraneo
09 Aprile 2025
Articolo di Gianni Ballarini
Tempo di lettura 1 minuti
Tripoli. Immagine d'illustrazione (credit: Canva)

La Libia è il buco nero degli ultimi 10 anni della politica italiana, con il suo groviglio di interessi che intrecciano questioni geopolitiche, energetiche e la brutale gestione delle frontiere esterne dell’Unione Europea.

L’Italia copre con la ragion di stato ogni nefandezza, come le complicità con milizie, bande criminali, violenze nei confronti di persone indifese. Lo testimoniano gli ultimi episodi come la scarcerazione di Almasri, criminale ricercato dalla Corte penale internazionale o il caso di Al Kikli, uno dei miliziani più potenti in Libia, che ha visitato, indisturbato, un ministro libico, ricoverato in un ospedale romano.

Dai tempi di Gheddafi i governi italiani hanno mantenuto relazioni ambigue con la Libia. I regimi passano. Gli interessi restano. E ora? È possibile spezzare questi intrecci opachi?

Ne parliamo con Chiara Loschi, ricercatrice in sociologia presso l’Università di Bologna e nel progetto di ricerca ‘Shut-Med’ sulla governance delle migrazioni nel Mediterraneo.

Puntata a cura di Gianni Ballarini. Montaggio: Roberto Valussi.

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