
Nel 2024 la spesa militare mondiale ha registrato il più forte aumento annuo dalla fine della Guerra Fredda – il 9,4% in più rispetto al 2023 -, raggiungendo i 2.718 miliardi di dollari. Si tratta del decimo anno di aumenti consecutivi.
I nuovi dati pubblicati il 25 aprile dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) rivelano che l’aumento ha interessato tutte le cinque regioni del pianeta, con una crescita particolarmente rapida in Europa, inclusa la Russia, (+17%) e nel Medioriente (+15%).
I cinque paesi che più hanno investito sono Stati Uniti, Cina, Russia, Germania e India, che insieme rappresentano il 60% del totale globale (1.635 miliardi di dollari).
Per quanto riguarda invece i 32 membri della NATO, la loro spesa militare totale ammontava lo scorso anno a 1.506 miliardi di dollari, pari al 55% della spesa globale, con quasi un terzo della spesa (454 miliardi di dollari) a carico dei membri europei.

In Africa Algeria in testa
Più contenuta la spesa militare dell’Africa, che ha raggiunto i 52,1 miliardi di dollari lo scorso anno, con un aumento del 3% rispetto al 2023 e dell’11% rispetto al 2015.
La parte del leone la fa il Nordafrica, con 30,2 miliardi di dollari spesi nel 2024, un aumento dell’8,8% rispetto al 2023 e del 43% rispetto al 2015.
Algeria e Marocco insieme rappresentano il 90% del totale subregionale. L’Algeria si conferma al primo posto nel continente con 21,8 miliardi di dollari spesi (+12%). Dopo anni di calo degli investimenti militari, il Marocco è tornato ad aumentare la sua spesa militare, raggiungendo i 5,5 miliardi di dollari (+2,6%) nel 2024.
In calo invece la spesa nell’Africa subsahariana, che ha raggiunto i 21,9 miliardi di dollari lo scorso anno (-3,2% rispetto al 2023 e -13% rispetto al 2015).
Una diminuzione, fa notare SIPRI, dovuta in prevalenza alla riduzione della spesa militare di Sudafrica, Nigeria ed Etiopia. Per il Sudafrica si è trattato del quarto anno consecutivo di calo. La spesa è stata di 2,8 miliardi di dollari, il 6,3% in meno rispetto al 2023 e il 25% in meno rispetto al 2015.
I paesi saheliani guidate da giunte militari, Mali, Burkina Faso e Niger, hanno speso complessivamente un totale di 2,4 miliardi di dollari. Dai colpi di stato e dalla successiva rottura dei rapporti di cooperazione con la Francia, fa notare ancora l’istituto di ricerca di Stoccolma, gli investimenti sono cresciuti in tutti i tre paesi, rispettivamente del 38% nel periodo 2020-2024 per il Mali, del 108% nel periodo 2021-2024 per il Burkina, e del 56% nel periodo 2022-2024 per il Niger.
Infine il Ciad che ha aumentato la sua spesa militare del 43% nel corso dell’anno – raggiungendo i 558 milioni di dollari -, dopo aver anch’esso concluso i rapporti di cooperazione militare con Parigi. Una spesa che ha pesato sul 3% del PIL, facendo registrare il maggiore aumento annuo del continente (+0,9 punti percentuali).