
La multinazionale americana Johnson & Johnson ha deciso di non far valere il suo brevetto su un farmaco contro la tubercolosi e di ridurre di circa il 40% il prezzo.
Il farmaco può ora essere prodotto a prezzi più bassi. Una vittoria soprattutto per il Sudafrica, dove la malattia continua a essere tra le principali cause di morte. Nel 2021 la stima dei sudafricani che hanno contratto la Tbc è stata di 304mila casi e 55mila i decessi.
L’annuncio è arrivato la settimana scorsa dall’autorità antitrust sudafricana.
Apertura del mercato
Il primo effetto della scelta della società farmaceutica multinazionale statunitense (e della sua controllata Janssen Pharmaceutica) è l’apertura del mercato sudafricano ai fornitori generici per la produzione del farmaco a basso costo.
Dopo la decisione della J&J, la Commissione sudafricana per la concorrenza, in una dichiarazione del 5 luglio, ha affermato di aver deciso di non proseguire con la denuncia contro l’azienda riguardante «accuse di abuso di posizione dominante», sollecitata dopo che la società americana e la sua sussidiaria avevano depositato l’anno scorso un brevetto secondario, che avrebbe limitato fino al 2027 l’ingresso nel paese di alternative generiche alla bedaquilina.
La bedaquilina è un componente chiave dei regimi di trattamento più brevi, completamente orale, meno tossico, più efficace e approvato dall’Organizzazione mondiale della sanità per il trattamento della tubercolosi farmaco-resistente.
Un costo enorme
In una mossa insolita che sfidava l’influenza delle grandi aziende farmaceutiche, il governo sudafricano iniziò quindi a indagare sulle politiche di prezzo dell’azienda. Il paese stava pagando circa 5.400 rand (282 $) per ciclo di trattamento, molto di più rispetto ai paesi poveri che avevano ottenuto il farmaco tramite uno sforzo globale chiamato Stop TB Partnership.
Gli esperti hanno sostenuto che il brevetto ha impedito ai produttori generici di realizzare medicinali più economici, mettendo a rischio il trattamento a decine di migliaia di sudafricani.
Successo per i gruppi di difesa dei pazienti
Questa mossa è l’ultima di una serie di misure adottate da J&J, lo scorso anno, per ridurre il prezzo della bedaquilina, venduta con il marchio Sirturo, in seguito alle critiche dei gruppi di difesa dei pazienti affetti da Tbc e di organizzazioni non governative.
A settembre 2023, dopo l’avvio dell’indagine sulle pratiche anticoncorrenziali da parte della Competition Commission, J&J ha annunciato che non avrebbe più applicato brevetti secondari sul farmaco in 134 paesi a medio e basso reddito, tra cui il Sudafrica.
«Ci auguriamo che questa decisione della Johnson & Johnson trasmetta un messaggio forte alle aziende farmaceutiche: non possono continuare con il loro monopolio anticoncorrenziale e dare priorità ai profitti rispetto alla vita delle persone» il commento di Candice Sehoma, consulente per la difesa dei diritti presso Medici senza frontiere in Sudafrica.