Sudan: l’esercito espugna Khartoum - Nigrizia
Conflitti e Terrorismo Sudan
Dopo due anni di conflitto la capitale torna sotto il controllo della giunta militare. Le milizie RSF battono in ritirata verso il Darfur
Sudan: l’esercito espugna Khartoum
27 Marzo 2025
Articolo di Bruna Sironi (da Nairobi)
Tempo di lettura 3 minuti
Il comandante in capo dell'esercito, generale Abdel Fatah al-Burhan (Credit: immagine di repertorio)

Khartoum è stata liberata”. Lo ha dichiarato ieri pomeriggio, 26 marzo, dal palazzo presidenziale il generale Abdel Fattah al-Burhan – capo di stato maggiore dell’esercito (SAF) e presidente della giunta militare che governa il Sudan – poco dopo essere arrivato all’aeroporto internazionale della capitale.

Il suo è stato il primo volo ad atterrarvi dopo quasi due anni. L’aeroporto era stato teatro di duri combattimenti nei primissimi giorni del conflitto, scoppiato il 15 aprile del 2023. Da allora, era rimasto sotto il controllo dei miliziani delle Forze di supporto rapido (RSF).

L’arrivo di al-Burhan a Khartoum segna un’importante, probabilmente decisiva, svolta nel conflitto che devasta il Sudan e fa seguito ad un’offensiva, iniziata mesi fa, che ha visto l’esercito riprendere il controllo di gran parte del Sudan centrale.

Nella capitale, e nelle città limitrofe di Omdurman e Khartoum-Bahri che insieme formano un’unica aerea urbana definita come “la grande Khartoum”, l’offensiva aveva visto cadere ad una ad una le roccaforti delle RSF in città e i palazzi delle istituzioni del paese.

I combattimenti degli ultimi giorni hanno contribuito alla distruzione di quanto rimasto dopo quasi due anni di conflitto durante i quali la città è stata ripetutamente bombardata sia dall’aria che da terra. Le immagini diffuse dal Sudan War Monitor, autorevole sito che sta seguendo il conflitto sudanese avvalendosi di fonti interne, ne testimoniano la devastazione.

Dopo una battaglia durata diversi giorni, venerdì 21 marzo l’esercito aveva ripreso il controllo anche dell’ultimo baluardo, il palazzo presidenziale, conosciuto anche come Palazzo della Repubblica. Una vittoria dall’alto valore simbolico, oltre che militare.

La “battaglia di Khartoum” si era conclusa nella mattinata di ieri con un imponente spiegamento di forze di terra che avevano ripreso il controllo di gran parte della città e dei sui dintorni.

Secondo fonti militari, l’esercito avrebbe espugnato anche il campo militare di Tiba al-Hassanab, nella località di Jebel Awlyia, a sud di Khartoum. Il campo è descritto come la più grande base delle RSF nel Sudan centrale.

Le RSF sarebbero in ritirata verso il Darfur, la loro regione d’origine, regione che ancora controllano saldamente. Ad eccezione di El-Fasher, capitale del Darfur Settentrionale, che è sotto assedio da ormai quasi un anno.

Commentando le ultime notizie dal Sudan, Volker Perthes, ex inviato del segretario generale dell’ONU nel paese, di fatto espulso dalla giunta militare che lo governa, ha osservato che l’avanzata dell’esercito difficilmente segnerà la fine del conflitto.

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