
Una decisa svolta nel conflitto che insanguina il Sudan da quasi due anni è avvenuta questa mattina nel centro di Khartoum. L’esercito (SAF) ha ripreso il pieno controllo del palazzo presidenziale, caduto nelle mani della milizia rivale, le Forze di Supporto Rapido (RSF), sin dallo scoppio della guerra, il 15 aprile 2023, insieme al complesso ministeriale e al polo commerciale della capitale.
Offensiva dell’esercito e isolamento delle RSF
Il centro di Khartoum e il palazzo presidenziale erano l’obiettivo principale di un’offensiva dell’esercito, in corso da settimane, con intensi combattimenti, che si sono intensificati a partire dal 16 marzo, quando il corpo dei corazzieri ha raggiunto il comando generale dell’esercito e preso il controllo delle aree adiacenti al palazzo. Questa manovra ha interrotto le linee di rifornimento delle RSF, isolandole dalle altre loro truppe a sud e a est della capitale.
Riprese altre zone della capitale
La riconquista del palazzo presidenziale e del cuore politico ed economico della capitale completa una serie di recenti sconfitte per le RSF, che negli ultimi mesi hanno perso il controllo di gran parte della capitale, in particolare nelle zone strategiche di Bahri a nord, East Nile a est e Ombada a nord della città gemella di Omdurman.
Fronte del Darfur settentrionale
Parallelamente, le forze armate sudanesi sono fortemente impegnate sull’altro fronte strategico, quello della regione occidentale del Darfur settentrionale, nella cui capitale El-Fasher le SAF sono sotto assedio da quasi un anno. Le RSF intendono strappare all’esercito e alle milizie darfuriane alleate (Joint Forces) l’ultima roccaforte ancora sotto il loro controllo nella vasta regione.
Combattimenti ai confini con Libia e Ciad
Nel Darfur settentrionale, intensi combattimenti interessano da mesi anche l’area attorno ai confini con Libia e Ciad, dove esercito e Joint Forces competono con le RSF per il controllo delle rotte di rifornimento nel Sahara.
Contesa per Al-Maliha
Notizie contrastanti sono giunte ieri da Al-Maliha, a circa 200 km da El-Fasher, città strategica per la sua vicinanza alla Libia e per essere un’importante via di rifornimento per il Sudan settentrionale e orientale.
Le RSF ne hanno annunciato la conquista, smentita però dalle Joint Forces, che hanno dichiarato di aver respinto l’offensiva, infliggendo alla milizia pesanti perdite e costringendola alla ritirata.