
Il governo militare de facto del Sudan ha richiamato ieri il suo ambasciatore in Kenya Kamal Jabara “per consultazioni” in risposta a “un nuovo atto ostile da parte del Kenya”.
Ostilità rappresentata dal fatto d’aver ospitato a Nairobi un vertice tra le Forze di supporto rapido (RSF) – in guerra dall’aprile 2023 contro l’esercito sudanese – e i suoi alleati, con lo scopo di porre le basi per la formazione di un governo parallelo nelle zone controllate dalla milizia, in opposizione all’attuale autorità al potere in Sudan.
In un durissimo il comunicato, il ministero degli Esteri attacca direttamente il presidente kenyano William Ruto definendo la sua posizione “vergognosa” per “aver abbracciato e incoraggiato una cospirazione per stabilire un governo di una milizia genocida e dei suoi seguaci”, definendo gli incontri “un pericoloso precedente mai visto prima nella regione o nel continente”.
Il ministero ha inoltre affermato che l’ospitalità di questi incontri da parte di Nairobi era il culmine del sostegno presidenziale kenyano “alla milizia terroristica in vari campi”.
Un riferimento al precedente scontro diplomatico tra il governo sudanese e quello kenyano, quando nel gennaio 2024 le autorità di Port Sudan richiamarono il proprio ambasciatore nel paese dopo che Ruto aveva ricevuto “con l’accoglienza accordata ai capi di Stato” a Nairobi il comandante in capo delle RSF, generale Mohamed Hamdan Dagalo, detto Hemeti.
“Nairobi è diventata un importante polo per le attività politiche, di propaganda, finanziarie e logistiche della milizia”, prosegue il comunicato. “Purtroppo, il presidente kenyano dà priorità ai suoi interessi commerciali e personali con i patroni regionali della milizia e con la leadership della milizia terroristica rispetto alle relazioni storiche tra i due paesi”.
Il governo sudanese ha poi annunciato la formazione di un comitato speciale per esaminare la posizione del Kenya.
Il polverone sollevato dalla reazione sudanese ha spinto le RSF ad annullare la conferenza stampa prevista oggi per annunciare la firma dell’intesa politica per la nascita dell’alleanza di governo (Sudan Founding Alliance).
Secondo il quotidiano Sudan Tribune, solitamente ben informato, la firma della carta politica avverrà comunque entro tre giorni, dando il via ad accordi costituzionali e alla formazione di un governo ombra nelle aree controllate dalle RSF.
Su questo è intervenuto ieri anche il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, avvertendo che il tentativo di stabilire un governo parallelo in Sudan alimenterà le tensioni, destabilizzando ulteriormente il paese.