Sudan: RSF e alleati varano una Costituzione transitoria - Nigrizia
Conflitti e Terrorismo Sudan
La Carta fondamentale traccia le linee guida per l’amministrazione dei territori controllati dalle milizie in guerra contro l’esercito
Sudan: RSF e alleati varano una Costituzione transitoria
05 Marzo 2025
Articolo di Redazione
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Procede a passi spediti nella capitale kenyana Nairobi la marcia della neonata Founding Sudan Alliance verso la creazione di un governo parallelo a quello militare in Sudan.

Ieri la milizia Rapid support forces (RSF) e i suoi alleati hanno firmato la “Costituzione transitoria della Repubblica del Sudan per l’anno 2025″ la Carta fondamentale che traccia le linee guida per l’amministrazione dei territori controllati dalle RSF.

Vi si descrive uno stato federale, democratico e laico, con una netta separazione tra Stato e religione, diviso in otto regioni, ognuna con una sua Costituzione: Khartoum, la regione orientale, la regione settentrionale, il Darfur, la regione centrale, il Kordofan, il Kordofan meridionale/Monti Nuba e la regione di New Fung.

Il periodo di transizione è previsto in due fasi. La prima parte dalla data di entrata in vigore della Carta e prosegue fino alla fine della guerra, la seconda inizia subito dopo la fine ufficiale del conflitto e avrà una durata di dieci anni.

Il documento delinea inoltre le strutture di governo: un Consiglio delle regioni, composto da 2 membri, e un Consiglio dei deputati, con 177 membri. Un Consiglio presidenziale composto da 15 membri nominati dalla Founding Sudan Coalition, inclusi i governatori regionali, fungerà da autorità sovrana. La carta prevede anche la figura di un primo ministro e la nomina di un Consiglio dei ministri.

Alto punto di particolare interesse è la nascita di un esercito composto dalle RSF, dall’SPLM-N guidato da Abdel Aziz al-Hilu e da altri movimenti firmatari dell’accordo. Il documento prescrive che la sua composizione rifletta la diversità del popolo sudanese e che sia “soggetta a supervisione e controllo civile sin dal suo inizio, rimanendo indipendente da qualsiasi affiliazione ideologica, politica, di partito, regionale o tribale”. Il suo ruolo sarà limitato alla protezione del paese e della sua sovranità.

La nascita di un governo parallelo a quello formato dalle Forze armate sudanesi (SAF) ha sollevato preoccupazioni diffuse di uno smembramento del Paese destinato a prorogare il conflitto, in corso da quasi due anni.

Una mossa respinta sul piano internazionale anche da Nazioni Unite, Stati Uniti, Arabia Saudita, Egitto, Kuwait, Giordania, Somalia e Qatar.

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