
In occasione di Natale, che in Etiopia secondo il calendario giuliano ricorre quando in Occidente si celebra l’Epifania, la Conferenza episcopale ha esortato tutti i fedeli a impegnarsi, nello spirito di Gesù, principe della pace, per raggiungere piena pacificazione nel paese dopo i tanti anni di conflitto, di instabilità e di difficoltà per le ripetute crisi umanitarie.
In attesa di Natale, al termine della loro recente Assemblea ordinaria annuale, i vescovi hanno scritto: “L’Avvento ci ricorda l’amore infinito di Dio, la speranza e la sua promessa di pace durature per tutti gli esseri umani portata dalla nascita di Gesù Cristo in un mondo spesso segnato da conflitti, sofferenze e disperazione”.
E hanno chiuso la lettera scrivendo: “Mentre prepariamo i nostri cuori alla celebrazione della nascita di Cristo, impegniamoci a essere operatori di pace nelle nostre vite”.
Conflitti persistenti
I vescovi hanno espresso la loro preoccupazione per i disordini tuttora presenti in varie parti del paese, che stanno anche avendo effetti negativi sul lavoro pastorale della Chiesa locale.
“Molte delle nostre parrocchie sono inaccessibili e alcune sono state costrette a chiudere. Le nostre istituzioni, tra cui cliniche, scuole e centri pastorali, sono state devastate e il personale della chiesa ha dovuto lavorare in situazioni di insicurezza e molti hanno dovuto andarsene a causa di minacce e insicurezza”.
Sebbene il conflitto armato durato due anni nel Tigray tra le forze federali etiopiche e il Fronte di Liberazione del Tigray (TPLF) sia stato formalmente risolto nel 2022, la situazione nella regione rimane difficile e incerta, con continui sforzi per soddisfare le esigenze umanitarie della popolazione e ripristinare una pace duratura e una amministrazione locale stabile.
Anche le regioni di Amhara e Oromia in Etiopia hanno vissuto notevoli disordini e conflitti, che hanno portato a gravi preoccupazioni umanitarie e per i diritti umani.
Costruire la pace
Incoraggiando al dialogo, i vescovi scrivono: “Il Re della Pace ci invita a mettere da parte gli strumenti di guerra, distruzione, divisione e odio e a impegnarci per costruire pace, giustizia e unità tra tutti”.
Concludendo il loro messaggio, i vescovi hanno espresso la speranza che la luce di Cristo possa guidare gli etiopici a “portare speranza e guarigione a coloro che sono feriti emotivamente e psicologicamente e rendere il loro paese un faro di pace e unità anche per le altre popolazioni dell’Africa”.