Violenza di genere: la dura realtà africana - Nigrizia
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Il 39% degli intervistati da Afrobarometer ritiene la violenza sulle donne un fenomeno diffuso nelle loro comunità
Violenza di genere: la dura realtà africana
24 Novembre 2023
Articolo di Redazione
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Ogni 25 novembre, il mondo si riempie di fiocchetti rossi per denunciare la violenza contro le donne, un’apparente scia luminosa che non però basta a dissolvere le ombre delle statistiche. I dati emersi dalla campagna condotta da Afrobarometer per l’eliminazione della violenza di genere, sono allarmanti.

Gli autori del report definiscono gli esiti dei loro sondaggi una finestra sulla “dura realtà della violenza sulle donne in Africa”. E dimostrano, ancora una volta, come si tratti di un’emergenza capillare. Non basta che i risultati dicano che per gli africani la lotta contro questo fenomeno sia la sfida più importante in materia di diritti delle donne. Il 40% degli intervistati, provenienti da 39 paesi del continente, ritiene che la violenza di genere sia un fenomeno assolutamente diffuso nelle loro comunità. Una percentuale che in Namibia e in Angola sale persino al 57% e 62%. 

Non solo: c’è ben un 31% di persone che ritiene che il marito sia giustificato, qualche volta, ad usare la violenza per “disciplinare la propria moglie”. Consola molto poco guardare il rovescio della medaglia, e cioè che quasi il 70% ritiene allora che non esista, mai, alcuna giustificazione.

Rimane una percentuale altissima e sconfortante. Così come demoralizza scoprire che la metà degli intervistati ritiene che questo non sia un problema per cui è necessario coinvolgere le autorità e procedere penalmente, ma qualcosa che al massimo va risolto all’interno della famiglia. Motivo per cui le donne che decidono di denunciare possono subire pesanti ripercussioni da parte della comunità, fino all’essere ostracizzate.   

Negli ultimi trent’anni, diversi stati africani hanno intensificato la lotta contro la violenza di genere. Praticamente tutti i paesi fuorché due hanno sottoscritto la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, promulgato dalle Nazioni Unite nel 1992.

Nel 2003, 44 paesi su 54 hanno aderito al Protocollo di Maputo, che impegna gli Stati ad affrontare la violenza contro le donne, comprese le pratiche tradizionali dannose come i matrimoni precoci e l’escissione dei genitali femminili. E aumentano sempre di più i paesi che promulgano leggi al riguardo, tra gli ultimi la Repubblica Democratica del Congo e la Costa d’Avorio, nel 2022.

Secondo gli studiosi tuttavia, si tratta di sforzi insufficienti, dal momento che l’Africa rimane, a livello continentale, una delle aree al mondo con il più alto tasso di violenza di genere. (AB)

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