Zanzare vaccinatrici: una nuova frontiera nella lotta alla malaria
Salute Tecnologia
Un nuovo studio condotto nei Paesi Bassi ha modificato geneticamente alcune zanzare trasformandole in vettori dei vaccini antimalarici
Zanzare vaccinatrici: una nuova frontiera nella lotta alla malaria
23 Dicembre 2024
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 3 minuti
Credit: Mithil Girish/Unsplash

Le zanzare, da inconsapevoli nemiche dell’umanità a protagoniste di una rivoluzione medica. È quanto potrebbe accadere grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori olandesi del Medical Center dell’Università di  Leiden (LUMC) e della Radboud University. L’idea è decisamente innovativa: utilizzare zanzare geneticamente modificate per somministrare vaccini contro la malaria. Una tecnologia pionieristica che, se perfezionata, potrebbe rappresentare un passo avanti significativo nella lotta a una delle malattie più letali al mondo.

Un problema globale

Secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la lotta contro la malaria ha fatto grandi progressi negli ultimi anni, con oltre 12,7 milioni di decessi evitati dal 2020. Tuttavia, il numero delle vittime rimane altissimo. Nel 2023 la malaria ha causato circa 597mila morti, con il 95% dei decessi concentrato nei paesi africani. Di cui il 76% sono bambini al di sotto dei 5 anni. 

Come funziona il vaccino somministrato dalle zanzare

Il cuore della ricerca risiede nel parassita della malaria. Gli scienziati hanno creato una versione geneticamente indebolita del parassita, denominata GA2, incapace di causare la malattia ma in grado di attivare una forte risposta immunitaria. Quando una zanzara geneticamente modificata punge una persona, il parassita modificato raggiunge il fegato, dove si sviluppa più lentamente rispetto alla versione naturale. Questo ritardo consente al sistema immunitario di riconoscerlo e combatterlo, preparando l’organismo a respingere eventuali infezioni future.

Non è la prima volta che vengono sviluppate zanzare geneticamente modificate per  combattere la malaria. Sempre quest’anno, in Gibuti sono state rilasciate nell’ambiente zanzare geneticamente modificate per non riprodursi, realizzate dalla Oxitec, una società di biotecnologia finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Un esperimento simile era stato condotto in Burkina Faso nel 2019. 

I risultati

Nel caso delle zanzare usare come vettori di vaccini, la sperimentazione clinica ha coinvolto 67 partecipanti nei Paesi Bassi. Ai volontari sono state somministrate punture di zanzare portatrici di due versioni del vaccino: GA1 e GA2. I risultati hanno mostrato che solo il 13% del gruppo vaccinato con GA1 ha sviluppato immunità. Al contrario, con GA2 la percentuale è salita all’89%. GA2 non solo ha attivato una risposta immunitaria più forte, ma ha anche coinvolto un insieme più ampio di cellule immunitarie, aumentando la probabilità di protezione contro vari ceppi del parassita.

Sfide e prospettive future

“L’uso delle zanzare come vettori è un metodo innovativo per condurre sperimentazioni cliniche, ma non può essere una soluzione sostenibile per immunizzazioni di massa”, ha spiegato Meta Roestenberg, responsabile del Controlled Human Infection Center presso il LUMC. Nonostante i risultati promettenti, infatti, gli esperti sottolineano che il campione della sperimentazione è troppo piccolo per trarre conclusioni definitive.

Inoltre, l’utilizzo di zanzare per somministrare vaccini presenta evidenti limitazioni pratiche e logistiche. Per il futuro, il vaccino GA2 dovrà essere sviluppato in forma iniettabile, rendendolo più facilmente distribuibile nelle aree endemiche. Ma l’ottimismo comunque non manca: in un contesto in cui la malaria continua a rappresentare una delle principali cause di morte in un intero continente, ogni innovazione è un passo avanti degno di nota verso l’obiettivo. (AB)

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