
La scorsa settimana in Zimbabwe Nelson Chamisa, leader del partito di opposizione Citizens Coalition for Change (CCC), aveva criticato la possibile candidatura del presidente Emmerson Mnangagwa per un terzo mandato, o l’estensione dell’attuale per altri due anni (fino al 2030), descrivendola come “una sciocchezza” che non farà che peggiorare le condizioni di vita e i problemi dello Zimbabwe.
Alla sua critica si è ora aggiunta quella dei leader delle confessioni cristiane dello Zimbabwe (ZHOCD), che si sono appellati a Mnangagwa affinché rispetti la Costituzione, che prevede due mandati di cinque anni che si concludono nel 2028, senza estenderli, come vorrebbero i sostenitori del suo partito, lo Zanu-PF, che governa il paese dall’indipendenza, nel 1980.
Lo ZHOCD chiede a Mnangagua di “resistere, per il bene superiore del paese, alla tentazione di coloro che chiedono l’estensione dei limiti del mandato presidenziale”.
I leader delle Chiese hanno anche esortato tutti gli zimbabwani a opporsi alla candidatura di Mnangagwa per un terzo mandato e a difendere la Costituzione, che lo Zanu-PF , assieme a una fazione compiacente del CCC, vorrebbe emendare.
“Esortiamo il Presidente a sostenere la Costituzione e a rispettare i limiti del mandato presidenziale assicurando che le elezioni si tengano nel 2028 e che sostenga una transizione di potere senza intoppi nel 2028”.
Nel frattempo, Mnangagwa ha ripetutamente affermato di voler rispettare i dettami costituzionali impegnandosi a non estendere la sua presidenza.