Africa centrale: l'inquinamento è un'emergenza sanitaria - Nigrizia
Ambiente Salute
Molto più dell'Hiv/Aids e a volte persino della malaria, l'inquinamento atmosferico riduce di 2.3 anni l'aspettativa media di vita
Africa centrale: l’inquinamento è un’emergenza sanitaria
01 Settembre 2023
Articolo di Redazione
Tempo di lettura 2 minuti

L’inquinamento atmosferico rappresenta la più grande minaccia esterna alla vita umana sul pianeta. A dirlo sono i dati emersi dall’ultimo studio del Air Quality Life Index, con un abbassamento delle aspettative medie di vita di circa 2.3 anni. Un numero che può variare in base al paese o alla città. 

Sebbene i quattro paesi più inquinati del mondo si trovino in Asia, l’Africa segue nella classifica a breve distanza. In particolare, i paesi che registrano il peggiore tasso di inquinamento atmosferico si trovano nell’Africa centrale, e sono Burundi, Camerun, Congo-Brazzaville, Rd Congo e Rwanda. La situazione è ormai drammatica anche in alcune regioni della Nigeria, tanto nelle metropoli quanto lungo il delta del Niger. 

In alcune zone di questi paesi, l’aspettativa di vita si abbassa ulteriormente rispetto alla media globale. Nella regione limitrofa a Kinshasa per esempio, capitale dell’Rd Congo, si stima che gli anni di vita persi mediamente siano addirittura 4. Una minaccia grande il doppio di quella rappresentata da malaria, malattie tropicali e scarso accesso all’acqua potabile. Eppure, la stragrande maggioranza degli aiuti non sono destinati a risolvere questo problema e non esiste un fondo globale apposito per occuparsene. Ne esiste uno per l’Hiv/Aids, che porta ogni anno, nel continente africano, circa 4 miliardi di dollari. I fondi filantropici destinati invece a combattere l’inquinamento atmosferico sono minimi, nonostante quest’ultimo abbia un impatto molto maggiore in Rd Congo, Camerun e Nigeria. 

Si tratta purtroppo di paesi che attualmente non dispongono attualmente delle infrastrutture e risorse necessarie né per apportare dei cambiamenti significativi, né per affrontare l’emergenza dal punto di vista sanitario. 

Per esempio, stando ai dati di One Campaign, in Nigeria lo stato spende più del doppio per ripagare il debito pubblico rispetto a quanto investe in sanità e istruzione messe insieme. Stiamo parlando di 8,4 miliardi di dollari previsti per ripagare i prestiti a confronto dei 3,6 miliardi destinati in totale a entrambi. Una situazione pesantemente aggravata dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Cina.

(AB)

Copyright © Nigrizia - Per la riproduzione integrale o parziale di questo articolo contattare previamente la redazione: redazione@nigrizia.it