Firmata la Carta di transizione
Burkina Faso
Il presidente golpista non si potrà candidare
Burkina Faso, una transizione lunga 3 anni
28 Febbraio 2022
Articolo di Redazione
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Alla fine sarà di 36 mesi e non 30, come proposto dalla Commissione voluta dalla giunta golpista, la fase di transizione in Burkina Faso.

Il leader golpista e presidente ad interim del paese, Paul-Henri Sandaogo Damiba, ha firmato ieri una Carta transitoria che gli consentirà di restare al potere per tre anni.

La firma è avvenuta al termine della Conferenza nazionale sulla transizione, che ha accolto in larga parte le proposte presentate dalla commissione tecnica istituita dalla giunta militare per redigere la Carta e la futura agenda della transizione  che aveva presentato il rapporto il 23 febbraio al capo della giunta, e il suo contenuto non era stato reso pubblico.

Il documento prevede inoltre che al presidente della transizione non sarà permesso di candidarsi alle elezioni presidenziali legislative e comunali previste per il 2025. Tale disposizione si applica anche ai 25 membri del governo di transizione.

Oltre al presidente e al governo, gli organi previsti per questi 3 anni comprendono un Consiglio per l’orientamento e il monitoraggio della transizione, che fissa «i principali orientamenti della politica dello stato», e una Assemblea legislativa della transizione, composta da 75 membri.

Oltre al rimprovero di impotenza di fronte ai gruppi jihadisti, il deposto presidente Roch Marc Christian Kaboré – agli arresti domiciliari a Ouagadougou dai tempi del golpe – è stato accusato anche di non aver dato prova di efficacia nella lotta alla corruzione. Dovrà «fornire una risposta efficace e urgente alla crisi umanitaria e ai drammi socio-economici e comunitari causati dall’insicurezza».

La nuova Carta di transizione è stata approvata dopo diverse ore di discussioni dai 350 delegati. Secondo quanto riferito, i dibattiti sono stati tesi su diversi punti della Carta, in particolare per quanto riguarda la durata della transizione, il numero dei rappresentanti all’organo legislativo e la possibilità per gli attori della transizione di partecipare alle prossime elezioni.

La Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cedeao), che ha sospeso il Burkina Faso dall’organizzazione il 28 gennaio a causa del colpo di stato del 24 gennaio, aveva chiesto alla giunta di presentare un «calendario ragionevole per il ritorno all’ordine costituzionale».

41 anni, Damiba aveva prestato giuramento come capo dello stato il 16 febbraio dopo che aveva preso il potere il 24 gennaio a Ouagadougou dopo due giorni di ammutinamenti in diverse caserme del paese. Ha rovesciato il presidente Roch Marc Christian Kaboré, accusato di non essere riuscito a contrastare la violenza jihadista che ha colpito il Burkina per quasi sette anni lasciando sul terreno circa 2mila morti e 1,5 milioni di sfollati.

Il quarto più grande produttore d’oro dell’Africa è diventato il terzo paese dell’Africa occidentale a soccombere a un colpo di stato dal 2021.

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