Ciad: ucciso dai militari il principale oppositore del presidente
Ciad Politica e Società
Yaya Dillo colpito a morte nel corso dell’assalto delle forze di sicurezza alla sede del suo partito
Ciad: ucciso dai militari il principale oppositore del presidente
01 Marzo 2024
Articolo di Redazione
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Yaya Dillo

Le autorità hanno confermato ieri la morte di Yaya Dillo Djérou, uno dei principali oppositori del presidente del Ciad Mahamat Déby, di cui era cugino, ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza, nel quale sono morte anche altre 12 persone.

La morte del leader del Partito Socialista senza Frontiere (PSF) arriva dopo che il governo lo ha accusato di aver guidato un attacco alla sede dell’intelligence (National Agency for State Security – ANSE) a N’Djamena, il 28 febbraio.

Un’azione compiuta da un gruppo di sostenitori del partito in seguito all’arresto e all’uccisione di un membro del PSF, Ahmed Torabi, accusato d’aver tentato di assassinare il presidente della Corte Suprema, Samir Adam Annour, il 19 febbraio.

In risposta all’attacco all’ANSE i militari al potere hanno preso d’assalto il quartier generale del PSF, colpendo a morte anche Yaya Dillo. Ne è seguito l’arresto di 26 persone.

Con l’uccisione del suo più accanito rivale, Mahamat Deby invia un segnale preciso alle voci contrarie alle politiche del regime e alla sua presidenza all’interno del clan dominante, zaghawa. Alimentando le profonde divisioni interne al clan, Deby rischia però di uscirne indebolito.

Quanto accaduto nei giorni scorsi solleva anche dubbi sulla possibilità che le elezioni – che dovrebbero porre fine a tre anni di governo militare di transizione – possano svolgersi come previsto, il 6 maggio.

Il Ciad è da tempo nella morsa delle tensioni politiche derivanti dal cambiamento delle alleanze e delle relazioni familiari e tribali all’interno dell’élite politica. L’incertezza seguita alla morte del presidente di lunga data Idriss Deby nel 2021 e l’insediamento di suo figlio come leader hanno aggravato le fratture.

Il clima si è ulteriormente deteriorato con l’annuncio, pochi giorni fa, della data del voto.

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