Israele e Palestina, società civile italiana chiede azioni per la pace
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Iniziative in molte città. Appelli per la fine dell'assedio di Gaza e per lo stop alle forniture di armi alle parti in conflitto
Israele e Palestina, la società civile italiana chiede azioni concrete per la pace
26 Ottobre 2023
Articolo di Redazione
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Non si ferma l’azione della società civile italiana per richiedere la pace fra Israele e Palestina. Nei prossimi giorni in numerose città, da Roma a Padova fino a Firenze, si svolgeranno iniziative pubbliche sull’onda di quanto già realizzato di recente con le adesioni all’appello Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la pace promosso da Rete pace e disarmo e dalla coalizione Assisi pace giusta. Lo si apprende da un comunicato delle realtà promotrici dell’iniziativa.

Nella nota si denuncia «un’escalation di violenza senza precedenti» in Medioriente. «Sono già migliaia – si legge – le vittime civili da entrambe le parti e la situazione umanitaria è drammatica».

Le associazioni della società civile informano: «Dopo Milano, Bologna, Brescia, Ferrara, Firenze, Verona, La Spezia, Viterbo (tra le altre), sono in programma nelle prossime ore fiaccolate e presidi anche a Padova, Parma, Ancona, Asti. A Roma la mobilitazione culminerà con una fiaccolata per la pace programmata a partire dalle 18.30 di venerdì 27 ottobre (in contemporanea con la giornata di digiuno per la pace indetta da papa Francesco) in piazza dell’Esquilino».

«Per noi è fondamentale ribadire la condanna di ogni forma di violenza e di terrorismo», sottolinea Sergio Bassoli dell’esecutivo di Rete pace e disarmo, «ma contestualmente dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità di guardare in faccia la realtà per affrontare le cause che hanno determinato questa nuova ondata di odio e di violenza. Senza giustificare le uccisioni o gli attacchi di nessuno ma per continuare a chiedere a gran voce il ripristino di principi di diritto e di sicurezza comune per entrambe le comunità».

Bassoli aggiunge: «A tal fine esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno al segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, al centro di attacchi pretestuosi solo per aver richiamato le parti al fondamentale dovere di essere costruttori di pace».

Punti fermi per poter arrivare alla pace, evidenziano gli animatori dell’iniziativa, «la garanzia di poter effettuare interventi umanitari a Gaza, in situazione ormai oltre l’emergenza e con i civili allo stremo, e ripartire dal rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale come primo passo per iniziare a prefigurare percorsi di pace. Per questo – si legge ancora – anche la Rete pace disarmo ha aderito al documento promosso da Amnesty International Italia e AOI – Cooperazione e solidarietà internazionale, in risposta a questa grave crisi.

Cinque le richieste al governo italiano avanzate dalla società civile: «Esercitare pressioni sullo Stato d’Israele affinché ponga fine all’assedio totale della Striscia di Gaza, assicurando l’accesso a cibo, acqua, carburante, forniture mediche, elettricità e aiuti umanitari per tutta la popolazione; invitare tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario in ottemperanza delle Convenzioni di Ginevra e, in particolare, i divieti di attacchi contro civili ed obiettivi civili».

E poi ancora: «Chiedere con forza a tutte le parti in conflitto di astenersi dal condurre operazioni militari che possano pregiudicare l’accesso sicuro ad assistenza umanitaria e cure mediche da parte dei civili; sostenere inequivocabilmente e incondizionatamente il lavoro della Corte Penale Internazionale, di cui l’Italia è parte, che nel 2021 ha aperto un’indagine formale sulla situazione nello Stato di Palestina, riguardante i crimini di competenza della Corte, commessi a partire dal giugno 2014; astenersi dal fornire armi a tutti gli attori del conflitto e chiedere agli altri Stati di fare altrettanto».

Le iniziative organizzate in queste ore in tutta Italia, si legge ancora nel documento, «si inseriscono nel programma di attività già previsto durante la settimana delle Nazioni Unite per il disarmo. Un’occasione formale voluta dall’ONU ogni anno partire dal 24 ottobre (Giornata della sua fondazione) per cerca di promuovere la consapevolezza e una migliore comprensione delle questioni del disarmo e della loro importanza trasversale».

Anche per Rete pace disarmo, si afferma nella nota, «occorre seguire una vera Agenda per il disarmo al fine di costruire una società in pace, basata sulla nonviolenza. È quindi importante – prosegue l’associazione – rilanciare proposte di riduzione della diffusione degli armamenti, di messa al bando dei sistemi d’arma più pericolosi e favorire lo spostamento di risorse dalle spese militari per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e affrontare l’emergenza sanitaria e climatica».

Temi, questi, continua il comunicato, «che oltre che negli appuntamenti già segnalati per la pace in Palestina/Israele, verranno approfonditi nel convegno La pace è possibile! Anzi necessaria. Percorsi per un futuro positivo in programma nel pomeriggio di sabato 28 ottobre a Pistoia con la partecipazione di diversi esponenti delle organizzazioni parte della coalizione Europe For Peace.

Fra le oltre 60 realtà che aderiscono al documento Israele-Palestina: fermiamo la violenza, riprendiamo per mano la Pace, c’è anche Nigrizia

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