Kenya: riesumati i corpi di decine di seguaci di una chiesa cristiana
Kenya Politica e Società
Gli adepti si sono lasciati morire di fame per conquistare il paradiso
Kenya: riesumati i corpi di decine di seguaci di una chiesa cristiana
24 Aprile 2023
Articolo di Redazione
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(Credit: Sky News)

Dal 21 aprile le forze di sicurezza del Kenya stanno scavando nella foresta di Shakahola, vicino alla città costiera di Malindi, nella contea di Kilifi, alla ricerca di corpi di seguaci di una setta cristiana, la Good News International Church, che si sono lasciati morire di fame credendo che così sarebbero andati in paradiso.

La polizia ha riesumato finora i corpi di 47 persone – quasi tutte donne e bambini – ma si teme che il numero complessivo sia destinato a salire perché le ricerche sono ancora in corso nel terreno appartenente al pastore e leader della setta, Paul Mackenzie, arrestato il 14 aprile assieme a 6 suoi collaboratori.

Altre 15 persone sono state trovate in gravi condizioni e quattro di loro sono morte prima di raggiungere l’ospedale.

Mackenzie era già stato arrestato due volte prima, nel 2019 e nel marzo di quest’anno. In entrambi i casi è stato rilasciato su cauzione. Il mese scorso la polizia lo aveva accusato di aver incoraggiato i genitori di due ragazzi a far morire di fame e soffocare i propri figli.

Questa volta i politici locali hanno chiesto al tribunale a non rilasciarlo, denunciando la diffusione di questo tipo di culti nell’area di Malindi. Le sette sono peraltro sempre più espanse e radicate in Kenya e in molti altri paesi africani, dove i cosiddetti “pastori” fanno leva sulla disperazione delle persone più semplici, povere, illetterate e fragili.

Hussein Khalid, membro di Haki Africa, gruppo per i diritti che ha avvertito la polizia delle azioni della chiesa, ha raccontato ad Al Jazeera che una seguace trovata dalle autorità in chiare difficoltà fisiche, ha continuato a rifiutarsi di mangiare. «Questo indica l’entità del problema, che mostra chiaramente che ci sono ancora molti che sono ancora là fuori… e forse muoiono ogni secondo che passa».

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